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Validazione del self-care of heart failure index versione 7 (schfi 7) e del caregiver contribution to self-care of heart failure index versione 2 (cc-schfi 2)

Area clinica
2.17.13

Validazione del self-care of heart failure index versione 7 (schfi 7) e del caregiver contribution to self-care of heart failure index versione 2 (cc-schfi 2)

Validazione del Self-Care of Heart Failure Index versione 7 (SCHFI 7) e del Caregiver Contribution to Self-Care of Heart Failure Index versione 2 (CC-SCHFI 2)

Responsabile del Polo

Abstract

Lo Scompenso Cardiaco (SC) è un importante problema di salute pubblica associato ad elevata mortalità, bassa qualità di vita e frequenti riospedalizzazioni. Il self-care del paziente nello SC è parte fondamentale del trattamento ma pochi pazienti riescono a praticare un adeguato self-care. Pertanto, i caregiver sono una risorsa fondamentale per aiutare i pazienti a praticare self-care. Per misurare il self-care del paziente con SC ed il contributo del caregiver al self-care del paziente, sono già stati testati sulla popolazione italiana il Self-Care of Heart Failure Index 6.2 (SCHFI 6.2) ed il Caregiver Contribution to Self-Care of Heart Failure Index (CC-SCHFI), rispettivamente per il paziente ed il caregiver. Questi due strumenti sono basati sulla teoria situazionale specifica del self-care nello SC. A seguito dell’evoluzione della suddetta teoria che identifica nel self-care le dimensioni di Maintenance, Symtpom preception e Mangament, sono stati creati due nuovi strumenti: il SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2. Scopo dello studio è testare le caratteristiche psicometriche del SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2. Nello specifico, verrà testata la validità fattoriale con l’analisi fattoriale confermativa e la validità concorrente e l’affidabilità con l’alfa di Cronbach o altri metodi che tengano presente la multidimensionalità dei due strumenti. Sinora non sono state ancora testate le caratteristiche psicometriche del SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2, pertanto i risultati di questo studio avranno un importante impatto internazionale.

Parole chiave:self-care, scompenso cardiaco, psicometria, validità, affidabilità.

Background

Lo scompenso cardiaco (SC) rappresenta uno dei problemi principali di sanità pubblica, costituendo una delle maggiori cause di morbilità e mortalità.1Le evidenze scientifiche dimostrano che il self-care nello SC sia parte fondamentale del trattamento in quanto aiuta i pazienti ad avere una migliore qualità di vita e riduce la mortalità. Il self-care nello SC è stato definito come quel processo che aiuta a mantenere la stabilità fisiologica della malattia, migliora il riconoscimento dei sintomi di riacutizzazione e migliora le risposte da attuare in caso di sintomi.2

     Per valutare il self-care uno degli strumenti self-report maggiormente utilizzati a livello internazionale è il Self-Care of Heart Failure Index versione 6.2 (SCHFI v.6.2)3che è basato sulla teoria situazionale specifica del self-care nello SC.4Il SCHFI v.6.2 valuta tre dimensioni del self-care: il self-care maintenance, che consiste nel monitoraggio dei sintomi (es. controllo quotidiano del perso) e nell’aderenza al trattamento (es. valutazione se il paziente assume i farmaci come da prescizione); ed il self-care management, che consiste in quelle attività che il paziente mette in atto in caso di sintomi di riacutizzazione (es. riduzione del sale nella dieta).3

     Nel 2015 la teoria situazionale specifica sul self-care nello SC è stata modificata alla luce delle nuove conoscenze prodotte2e, conseguentemente, il SCHFI v.6.2 è stato modificato nella sua versione 7 (SCHFI 7). Questo nuovo strumento, diversamente dal precedente, oltre al self-care maintenance e management valuta, in una specifica dimensione, anche la percezione dei sintomi (es. controllare se le caviglie sono gonfie). A tutt’oggi il SCHFI 7 è ancora in fase di validazione negli USA e non è stato mai testato sulla popolazione italiana.

     Nel 2013 è stato introdotto in letteratura anche uno strumento per valutare il contributo del caregiver al self-care del paziente, il Caregiver Contribution to Self-Care of Heart Failure Index (CC-SCHFI5), che è sostenuto dalla stessa teoria situazionale specifica del SCHFI v.6.2 ma dalla prospettiva del caregiver. Alla luce delle modifiche effettuate sul SCHFI 7 si rende necessario anche la modifica del CC-SCHFI in una nuova versione, il CC-SCHFI 2. Anche il CC-SCHFI v.2 non è stato ancora mai testato su alcuna popolazione.

     Il SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2 sono due nuovi strumenti di valutazione che includono i più recenti avanzamenti teorici e scientifici sul self-care nello SC e permetteranno di ottenere una valutazione più accurata e precisa del self-care del paziente e del contributo al self-care del caregiver. In particolar modo, questi due nuovi strumenti permetteranno una valutazione più accurata e affidabile delle percezione dei sintomi di riacutizzazione della malattia. Studi precedentemente condotti con il SCHFI v.6.2 ed il CC-SCHFI hanno già dimostrato che alti livelli di self-care e di contributo del caregiver al self-care sono associati ad un miglioramento degli outcome sul paziente, con la nuova versione dei due strumenti ipotizziamo di poter effettuare valutazioni più accurate che permetteranno di identificare interventi sempre più efficaci per migliorare il self-care del paziente.

 

Modello concettuale

Il modello concettuale di riferimento per la conduzione dello studio sarà la nuova versione teoria situazionale-specifica del self-care nello scompenso cardiaco2. Tale modello teorico descrive il self-care come un processo decisionale naturalistico che influenza le azioni che mantengono la stabilità fisiologica dello SC (maintenance), facilita la percezione dei sintomi (symptom perception) e dirige la gestione dei sintomi (management) (Figura 1).

Come nella precedente versione della teoria,4la maintenance, la symptom perception ed il management sono influenzati dalla self-efficacy che rappresenta un importante mediatore e moderatore del processo del self-care.

Obiettivi di progetto

Lo scopo di questo studio è di testare su una popolazione di pazienti con SC e relativi caregiver, rispettivamente il SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2. Nello specifico questo studio intende valutare la validità e l’affidabilità di entrambi gli strumenti e sarà articolato in due obiettivi nei due anni del progetto:

Obiettivo n. 1 (primo anno del progetto): Revisione della letteratura, formazione degli assistenti di ricerca e raccolta dati;

 

Obiettivo n. 1 (secondo anno del progetto): Analisi dei dati e stesura degli articoli di ricerca.

Metodologia

Disegno dello studio

Verrà utilizzato un disegno descrittivo.

Campionamento e criteri di inclusione/esclusione

Sulla base del numero degli item dei due strumenti (SCHFI 7 e CC-SCHFI 2) ed in considerazione delle tecniche statistiche che vorremmo utilizzare (analisi fattoriale confermativa), sarà necessario un campione di 400 pazienti e 400 caregiver (10 soggetti per ogni item per un totale di 40 item).

Criteri di inclusione per i pazienti

1)      volontà di partecipare allo studio;

2)      paziente affetto da Scompenso Cardiaco di classe NYHA da I a IV (confermato attraverso eco-cardiogramma ed evidenza clinica);

3)      capacità del paziente di leggere e parlare la lingua italiana

4)      > 18 anni

Criteri di esclusione dei pazienti

1)      non interesse a partecipare allo studio;

2)      deterioramento cognitivo importante (demenza);

3)      residenza presso RSA e strutture residenziali

Criteri di inclusione dei caregiver

1)      essere il caregiver principale del paziente

2)      volontà di partecipare allo studio

3)      capacità del caregiver di leggere e parlare la lingua italiana

4)      > 18 anni

Criteri di esclusione del caregiver

1)      Non interesse a partecipare allo studio

2)      Deterioramento cognitivo importante del caregiver

Strumenti

Nel presente studio si intendono utilizzare i seguenti questionari per la rilevazione dei dati:

per i pazienti

 

Ø  Self-Care Heart Failure Index Versione 7 (per misurare il self-care dei pazienti)

Ø  Questionario socio-demografico (per misurare le variabili socio-demografiche)

Ø  Charlson Comorbidity Index  (per valutare la comorbilità)

Ø  SF – 12 (per misurare la qualità di vita)

Ø  Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire (per misurare la qualità di vita)

Ø  Montreal Cognitive Assessment (per valutare il deterioramento cognitivo)

Ø  PHQ-9 (per misurare la depressione)

per i caregiver

 

Ø  Caregiver Contribution to Self-Care Heart Failure Index Versione 7 (per valutare il grado in cui il caregiver contribuisce al self-care del paziente)

Ø  Questionario socio-demografico (per misurare le variabili socio-demografiche)

Ø  SF – 12 (per misurare la qualità di vita)

Ø  Scala per valutare la preparazione del caregiver

Ø  PHQ-9 (per misurare la severità della depressione).

 

Analisi dei dati

I dati socio demografici ed i punteggi dei vari strumenti utilizzati verranno analizzati con tecniche di statistica descrittiva al fine di conoscere medie, mediane, deviazione standard e frequenze. La validità fattoriale del SCHFI 7 e del CC-SCHFI 2 verrà testata con l’analisi fattoriale confermativa o l’analisi fattoriale esplorativa. La validità concorrente verrà testata correlando i punteggi del SCHFI 7 e del CC-SCHFI 2 con l’r di Pearson. L’affidabilità dei due strumenti verrà testata con l’alfa di Cronbach, il factor score determinacy coefficient, l’indice omega e, se possibile, verrà testata l’affidabilità multifattoriale con il global reliability index for multidimensional scales o il model-based internal consistency coefficient.6L’analisi dei dati verrà effettuata con i software SPSS v.22 e Mplus v.7.

Risultati attesi

Questo studio è uno dei primi che si propone di testare le caratteristiche psicometriche del SCHFI 7 e del CC-SCHFI 2. Conseguentemente, ci aspettiamo che avrà un impatto importante sulla ricerca internazionale come già lo hanno avuto i lavori psicometrici sulle versioni italiane del SCHFI 6.2 e del CC-SCHFI. Infatti, il lavoro psicometrico italiano sul SCHFI 6.2 ha permesso di risolvere problemi di affidabilità che presentava lo strumento originale e lo sviluppo del CC-SCHFI ha permesso di valutare il grado in cui i caregiver contribuiscono al self-care del paziente. Attualmente il CC-SCHFI è stato tradotto in sette lingue ed è utilizzato in diversi paesi.

     La possibilità di avere strumenti di ricerca basati sui più recenti sviluppi teorici è fondamentale nella misurazione delle variabili. Il SCHFI 7 ed il CC-SCHFI 2 sono stati entrambi orientati dalla nuova teoria situazionale specifica del self-care nello scompenso cardiaco ed ogni item è sorretto dalle più recenti evidenze riportate nelle linee guida della European Society of Cardiology1 e dell’American Heart Association.7 Come già avvenuto in studi precedenti,8–10 in cui un utilizzo combinato del SCHFI v.6.2 e del CC-SCHFI, rispettivamente sul paziente e sul caregiver, ha permesso di iniziare a studiare il self-care nello scompenso cardiaco come un fenomeno diadico, prevediamo che la validazione del SCHFI 7 e del CC-SCHFI 2 contribuirà ad approfondire ulteriormente questo ambito della conoscenza.

Bibliografia

9. BIBLIOGRAFIA

1.        Ponikowski P, Voors AA, Anker SD, et al. 2016 ESC Guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure: The Task Force for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure of the European Society of Cardiology (ESC)Developed with the special contribution of. Eur Heart J. May 2016. doi:10.1093/eurheartj/ehw128.

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3.        Riegel B, Lee CS, Dickson V V, Carlson B. An update on the self-care of heart failure index. J Cardiovasc Nurs. 2009;24(6):485-497. doi:10.1097/JCN.0b013e3181b4baa0.

4.        Riegel B, Dickson VV. A situation-specific theory of heart failure self-care. J Cardiovasc Nurs. 2008;23(3):190-196. doi:10.1097/01.JCN.0000305091.35259.85.

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8.        Riegel B  Cocchieri A, Rocco G, Vellone E, Alvaro R CML. Effects of Self-Care on Quality of Life in Adults with Heart Failure and Their Spousal Caregivers: Testing Dyadic Dynamics using the Actor-Partner Interdependence Model. J Fam Nurs. 2013.

9.        Bidwell JT, Vellone E, Lyons KS, et al. Determinants of Heart Failure Self-Care Maintenance and Management in Patients and Caregivers: A Dyadic Analysis. Res Nurs Heal. 2015;38(5):392-402. doi:10.1002/nur.21675.

10.      Lee CS, Vellone E, Lyons KS, et al. Patterns and predictors of patient and caregiver engagement in heart failure care: A multi-level dyadic study. Int J Nurs Stud. 2015;52(2):588-597. doi:10.1016/j.ijnurstu.2014.11.005.

 

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