Area etica professionale
2.13.7

Rispetto professionale degli infermieri (2013)

Rispetto professionale degli infermieri: uno sguardo europeo

Responsabile del Polo

Abstract

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Background

Per dignità nelle professioni sanitarie ci si riferisce a due concetti valoriali fondamentali. Da un lato un valore che deve essere esperito verso gli altri, i pazienti, elemento fondamentale nell’assistenza infermieristica e, dall’altro,  un valore che deve riferito a noi stessi come professionals; concetto molto meno esplorato nella letteratura infermieristica1,2. La prima parte del concetto “dignità”, cioè, il rispetto per la dignità del paziente è un concetto ontologico per l’assistenza infermieristica, dovrebbe essere analizzato soggettivamente su ogni individuo, prendendo in conto differenze specifiche tra ogni persona assistita. La seconda parte dello stesso concetto dovrebbe, altresì, essere analizzata soggettivamente ma anche con degli elementi oggettivi come valore base dei rapporti interprofessionali.

Un ambiente di lavoro etico per il professionista infermiere è caratterizzato in maniera crescente dal rispetto della dignità umana di base ed identitaria3 nei rapporti sociali intercollaborativi interprofessionali4,5 con tutte le figure sanitarie e non impegnate nei setting assistenziali. Purtroppo, l’ambiente in cui si svolgono tali relazioni diventa spesso non abitabile6, le tensioni si rilevano in alcuni ambiti specifici che coinvolgono le identità professionali individuali e collettive, nello iato esistente tra bisogni e risorse, tra efficacia ed efficienza delle cure e dell’assistenza, nella sfera dell’autonomia e dell’autorità professionale, nella retorica tra realtà teorica e realtà fattuale.

Esaminare il rapporto che intercorre tra rispetto della dignità umana e professionale infermieristica nei rapporti interprofessionali e intraprofessionali nelle organizzazioni sanitarie diventa, quindi, ineludibile per cercare di comprendere gli indicatori di sofferenza morale dell’infermiere ed il possibile desiderio di abbandonare ruoli clinici particolarmente gravosi, setting lavorativi non etici7,8 o addirittura la professione. Tale studio è, altresì, significativo per evidenziare i fattori di rispetto della dignità professionale e per cercare di promuoverli 9,10. Tale analisi, già portata a termine nel 2010-2011 in alcune realtà sanitarie italiane, costituirebbe una continuazione significativa per rappresentatività dei dati, a carattere multicentrico ed internazionale, dello studio italiano.

Obiettivi di progetto

Obiettivi generali

 

Il presente studio avrà lo scopo di esplorare la dignità professionale degli infermieri come un concetto complesso, polivalente, composto da elementi sociali12 e dalle caratteristiche intrinseche etiche della persona13 e di aggiungere conoscenze teoriche a questo concetto. Questi elementi sono indissolubilmente interconnessi. I fattori principali di questi due concetti si sovrappongono e sono costituiti da: le caratteristiche personali di ogni persona 14 relazioni intra- e inter-professional15, le caratteristiche del posto di lavoro10, il lavoro di squadra16, la competenza professionale e l’esperienza degli infermieri17, il riconoscimento sociale da parte della popolazione e l’autonomia professionale. 18,19 Tutti questi fattori possono essere più o meno confermati dall’indagine che si propone.

 

Obiettivi specifici

 

Alcuni indicatori della dignità professionale degli infermieri come: la soddisfazione/non-soddisfazione, il rispetto/non rispetto, sono ampiamente trattati in letteratura e riguardano le condizioni organizzative e umane intercorrelate20, la giustizia organizzativa nella sua dimensione interazionale21,22 ha un forte impatto sulla soddisfazione nell’ambiente di lavoro. Altri fattori per una comprensione più profonda di questo concetto possono essere rivelati dall’interpretazione di diverse ricerche e studi teorici su questo argomento ma soprattutto dal’esplorazione del concetto di dignità professionale in contesti infermieristici differenti.

Metodologia

Raccolta dei dati

Tale progetto può essere sviluppato come uno studio qualitativo multicentrico che coinvolge infermieri operanti in realtà sanitarie pubbliche o private della Finlandia che possono essere reclutati tramite i corsi di specializzazione che si tengono nelle università di Kuopio (Eastern Finland) e di Oulu. Il Focus Group è un metodo di ricerca qualitativo tipicamente usato per esplorare esperienze, significati, credenze e valori relativi ad un determinato tema (21, 22) ed orienta verso un’attenta conoscenza dei processi che sono alla base di particolari eventi.

 

Campione

La numerosità del campione di ogni focus group sarà di  8-10 partecipanti (infermieri con minimo 1 anno di esperienza clinica, ancora operanti nella clinica infermieristica) per un totale di 5-7 focus group da effettuarsi in Finlandia, negli anni 2013/2014 fino alla saturazione dei dati. Saranno altresì inclusi nello studio coordinatori infermieristici con un’esperienza almeno decennale di lavoro come infermieri in area clinica.

Strumenti

L’analisi dei Focus Groups sarà effettuata attraverso una sequenza di fasi che consentiranno di: evidenziare dati rilevanti;  minimizzare la tendenza verso l‘interpretazione arbitraria; eliminare i “biases” che generalmente derivano dalla tendenza a far sembrare i dati più regolari o più conformi ad un certo tipo di norma di quanto non lo siano realmente; trarre conclusioni che rappresentino i dati nella loro completezza.

 

Procedure

1. Trascrizione

Il primo livello di analisi prevede la trascrizione integrale e dettagliata dell’audioregistrazione. I file verranno trascritti entro 2-3 settimane dal completamento dei Focus Group. Una seconda persona (estranea allo studio) revisionerà i nastri e leggerà la trascrizione allo scopo di controllare qualsiasi discrepanza da correggere.

2. Codificazione

L'analisi di secondo livello consiste nella codificazione delle trascrizioni e verrà svolta da due ricercatori separati e indipendenti che identificheranno i dati più comuni/frequenti che captano l'argomento di discussione dei membri del Focus Group. lavoreranno per codificare indipendentemente i dati su appositi fogli di lavoro. Al termine, il team di codificatori dovrà incontrarsi per confrontare i codici ottenuti e fonderli in una nuovo foglio di lavoro che dovrà ottenere il 90% di accordo sul numero complessivo dei codici elaborati.

3. Categorizzazione

L'analisi di terzo livello serve a delineare le categorie. Lo scopo è identificare il contesto di ciò che i codici (parole) significano, compresi i bisogni, le preoccupazioni, i problemi, le barriere, gli attributi, le dimensioni ed altre caratteristiche dei codici. Verrà elaborato un foglio di lavoro di categorie finale simile a quello usato nella fase di codificazione. Successivamente per ogni categoria si creerà una griglia: ad ogni categoria (tabella) corrisponderanno alcuni codici (colonne); le righe della tabella corrisponderanno agli interventi dei singoli partecipanti al gruppo e all’interno di ogni casella verrà riportato il segmento della discussione appartenente al singolo individuo e codificato all’interno del relativo codice.

4. Consistenza Interna

Nel quarto livello si definirà la consistenza del processo analitico. Un revisore indipendente confronterà i fogli di lavoro di codici e categorie con le trascrizioni originali per determinare la consistenza interna. Questo revisore valuterà la correttezza dei fogli di lavoro finali, apportando, là dove necessario, le opportune variazioni.

5. Analisi tematica

L'analisi di V livello genererà i temi finali. Questi temi potranno essere usati per generare ipotesi da valutare in future ricerche.

6. Validità

I temi scaturiti dall’analisi di V livello saranno condivisi gli stakeholders attraverso forum comunitari che avranno la specifica finalità di ottenere la convalida dei risultati finali dei Focus Group.  I temi scaturiti dall’analisi di V livello saranno condivisi con gli stakeholders attraverso una “consensus conference” con la specifica finalità di ottenere la convalida dei risultati finali.

Risultati attesi

Tale iniziativa strategica, mira a garantire l’implementazione di setting assistenziali etici che migliorano la qualità dell’assistenza per il paziente e producono meno turn-over infermieristico, distress morale e burn-out e minor possibilità di abbandonare la professione. Tutto ciò contribuirà ad una minore sofferenza morale infermieristica con un minore moral burden e residue, legato al mancato rispetto della dignità professionale. Si potranno, altresì, evidenziare aspetti importanti da promuovere per il potenziamento della dignità inter ed intraprofessionale negli ambienti di lavoro. Inoltre, l’impatto positivo di tale iniziativa unita alla precedente del 2009-2010 portata a termine in alcune realtà sanitarie italiane di Roma e Provincia, permetterà di evidenziare in Italia in Finlandia i fattori che diminuiscono o aumentano la dignità professionale anche su base comparativa tenendo bene in mente l’impatto socio-storico situato delle due esperienze.

Tale progetto potrebbe avere un impatto positivo sugli infermieri iscritti, che vedono il Collegio Ipasvi di Roma ed il Centro di Eccellenza interessarsi al loro benessere morale e alla loro possibilità di essere pienamente rispettati come professionisti nella loro dignità sociale.

Si prevede la pubblicazione di minimo un articolo di ricerca su importante rivista internazionale di nursing con IF e la possibilità di presentare i risultati in momenti pubblici di incontro (conferenze, congressi, meetings).

 

Indicatori

Fattori che aumentano e deprimono la dignità professionale infermieristica. Aree tematiche di intervento per promuovere la dignità infermieristica nei setting assistenziali.

Nelle situazioni assistenziali, agli infermieri non piace essere considerati funzionalmente irrilevanti, di scarso peso, ma vogliono essere coinvolti nelle decisioni e vogliono che la loro opinione sia ascoltata e sentita, questo è un indicatore di dignità importante nei rapporti interprofessionali.

La collaborazione interprofessionale e la collaborazione tra tutti i membri del team aumentano il rispetto degli uni verso gli altri e contribuiscono alla qualità dell’assistenza (23). Studi precedenti (24) dimostrano che gli infermieri non si sentono rispettati: interazioni difficili, scarso rispetto dell’autonomia, il sentirsi ignorati, non considerati, sono indicatori collegati a uno scarso rispetto della propria dignità personale.

 

Rilevanza

Ogni ricerca porta con se spunti, riflessioni, e possibilità di continuare ad esplorare i vari spin-off scaturiti dalle interazioni dialogiche con gli stakeholder della ricerca stessa. Per questo abbiamo deciso di continuare un’esplorazione più approfondita e rilevante professionalmente, con delle ricadute fattuali sulla realtà italiana, sulla tematica della dignità professionale per avere più dati di confronto rispetto alla realtà italiana stessa. Gli infermieri nella ricerca precedente hanno espresso caratteristiche personali e fattori di interazione che permettono il mantenimento della dignità personale e professionale nei rapporti inter e intra-professionali per influenzare e cercare di cambiare ambienti organizzativi non ottimali, in ambienti supportivi che enfatizzino il clima etico. Tali considerazioni potrebbero essere estese o disconfermate a livello comparativo multicentrico.

Bibliografia

1Jacobs BB. Respect for human dignity: a central phenomenon to philosophically unite nursing theory and practice through consilience of knowledge. Adv Nurs Sci 2001; 24:17-35.

2Chochinov HM. Dignity-conserving care. A new model for palliative care. JAMA 2002; 287: 2253–60.

3Chochinov HM. Defending dignity. Palliat Support Care2003; 1: 307–8.

4Chochinov HM. Dignity and the eye of the beholder. J Clin Oncol 2004; 22: 1336–40.

5Chochinov HM., Hack T, Hassard T, Kristjanson L, McClement S and Harlos M. Dignity in the terminally ill: A cross-sectional, cohort study. Lancet 2002; 360: 2026–30.

6Chochinov HM., Hack T, McClement S, Kristjanson L and Harlos M. Dignity in the terminally ill: A developing empirical model. Soc Sci Med 2002; 54: 433–43.

7 Lothian K, Philp I. Maintaining the dignity and autonomy of older people in healthcare setting. Brit Med J 2001; 322: 668-70.

8Jacelon CS. The dignity of elders in an acute care hospital. Qual Health Res2003; 13: 543-56.

9.Corrao S., Il focus group, Franco Angeli, Milano, 2004.

10Corrao S., Il focus group: una tecnica di rilevazione da ri-scoprire, Sociologia e Ricerca Sociale, XX, n. 60, 1999.

11Gallagher A. Dignity and respect for dignity; two key health professional values: implications for nursing practice.  Nurs Ethics 2004, 11: 587-599.

12 Jacobson  N. Dignity and health: a review, Soc Sci Med2007; 64: 292–302.

13Armstrong A. Towards a strong virtue ethics for nursing practice. Nurs Philos 2006; 7: 110-24.

14Begley AM. Practising virtue: a challenge to the view that a virtue centred approach to ethics lacks practical content. Nurs Ethics 2005; 12: 622-37.

15Duddle M, Boughton M. Intraprofessional relations in nursing. J Adv Nurs 2007; 59: 29-37.

16Molyneux J. Inter-professional teamworking: what makes teams work well?  J Interprof Care 2005; 15: 29-35.

17 Pullon S. Competence, respect and trust: key features of successful inter-professional nurse-doctor relationships. J Interprof Care2008; 22: 133-47.

18 Varjus SL, Leino-Kilpi H, Suominen T. Professional autonomy of nurses in hospital settings; a review of the literature.  Scand J Caring Sci 2011; 25: 201-7.

19 Iliopoulou KK, While AE. Professional autonomy and job satisfaction: survey of critical care nurses in mainland Greece. J Adv Nurs2010; 66: 2520-31.

20 Seedhouse D, Gallagher A. Undignifying institution. J Med Ethics 2002; 28: 368–72.

21Van Yperen N, Hagedoorn M, Zweers M, Postma S. Injustice and employees’ destructive responses: the mediating role of state negative affect. Soc Justice Res 2000; 13: 291-312.

22Colquitt JA, Conlon DE, Wesson MJ, Porter COLH, Ng KY. Justice at the millennium: a meta-analytic review of 25 years of organizational justice research. J Appl Psychol 2001; 86: 425-45.

23Kramer M, Hafner LP. Shared values: impact on staff nurse job satisfaction and perceived productivity. Nurs Res 1989; 38: 172-77.

24Flynn L, Carryer J, Budge C. Organizational attributes valued by hospital, home care, and district nurses in the United States and New Zealand. J Nurs Scholarship 2005; 37: 67-72.

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