4.15.2

EBP and clinical practice: fantasy or reality?

EBP e pratica clinica: fantasia o realtà?

Responsabile del Polo

Abstract

It does exist diverse strategies that, in the last years, have been put in place to prompt healthcare professionals to utilise evidence based practice.

A recent systematic review[1] spreads the evidence that to have quality outcomes it is necessary to involve healthcare professionals.

The importance of persons in the production and on the translation of knowledge ignites the use of ”intermediate professionists”, clinical nurses operating in their workplaces. These workers represent a reliable source of knowledge for peers, because they are able to apply the research in the daily clinical practice.

At the international level these new roles are common in the clinical environments and they have the main aim to stimulate, evaluate and apply the best knowledges in the care plan. They have different titles, as an example, clinical nurse leaders, clinical nurse educators, staff development educators, practice developers, clinical nurse specialists, with differencies connected to the area of practice.

Systematic reviews and clinical audit represent important methodological instruments to improve the effectiveness of the clinical practice and prompt changes in the clinical governance.

For this reason, it has been decided to foster a series of educational events where healthcare professionals of different healthcare organizations are involved. The final aim is to promote evidence based practice in the daily clinical activities

 

 

Key Words: EBN, scientific evidence, clinical practice, translational research



Bero LA, Grilli R, Grimshaw JM, Harvey E, Oxman AD, Thomson MA. Closing the gap between research and practice:an overview of systematic reviews of interventions to promote the implementation of research findings.

The Cochrane Effective Practice and Organization of Care Review Group. BMJ. 1998;15; 317 (7156):465-468

 

Background

La letteratura internazionale suggerisce che per migliorare la pratica clinica sono maggiormente efficaci gli interventi che prevedono il coinvolgimento diretto degli operatori nei processi di cambiamento, come ad esempio interventi di esperti che incontrano i professionisti nel loro ambiente di lavoro. L’importante influenza dei fattori umani sulla produzione e trasferimento delle conoscenze ha aperto la strada a esperienze di utilizzo di figure di professionisti “intermediari”, cioè di infermieri clinici presenti nell’ambiente di pratica clinica che si trovano nella posizione di influenzare i loro colleghi su specifici obiettivi, collegando conoscenze e pratica. Essi sono competenti dal punto di vista clinico nella loro area di pratica e possiedono conoscenze ed abilità che permettono loro di facilitare l’utilizzo della ricerca nei setting di pratica.

In Italia sono molto limitate le esperienze di utilizzo nelle unità operative di figure intermediarie, cioè portatrici di competenze esperte nell’ambito dell’applicazione dei risultati della ricerca.

 

Per questo motivo si è deciso di dare avvio al processo di formazione di tali figure contribuendo attraverso appositi corsi di base ed avanzati in Evidence Based Practice (EBP) a fornire loro le competenze per poter operare nei loro contesti di pratica clinica. Parallelamente si è deciso di organizzare giornate di formazione itineranti allo scopo di diffondere conoscenze apprese ed esperienze già  realizzate in altre Aziende sanitarie.

Obiettivi di progetto

Obiettivi generali

Migliorare la pratica clinica infermieristica promuovendo l’utilizzo dei risultati della ricerca scientifica.

 

Obiettivi specifici

1) Promuovere l’acquisizione di competenzedi base in EBP;

2) Stimolare i professionisti sanitari a utilizzare i contenuti della ricerca scientifica nella pratica clinica;

3) Supportare il processo decisionale clinico  attraverso l’approccio critico e riflessivo; 

 

4) Fornire strumenti metodologici di base che promuovano il cambiamento attraverso l’applicazione nella pratica clinica dei principi e delle procedure dell'EBP.  

Metodologia

Lezioni Magistrali, lezioni interattive con momenti di discussione in cui è prevista la presentazione di revisioni della letteratura e di Clinical Audit, condotti in alcune strutture sanitarie romane dal gruppo dei Clinical Nurse Leader.

Risultati attesi

Saranno formati almeno 40 infermieri per edizione.

 

Saranno realizzate 3 edizioni da svolgersi nelle seguenti strutture: Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I; Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini; Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.

 

Indicatori

 

-          Almeno il 10% degli infermieri che hanno partecipato al corso di formazione saranno inseriti nel progetto di formazione in EBP Base e Avanzato.

 

Rilevanza

E’ acclarato che l’utilizzo della ricerca infermieristica nella pratica clinica migliora sia la qualità delle prestazioni erogate al paziente, sia il rapporto costi-efficacia dell’assistenza sanitaria.

 

Il corso mira ad individuare professionisti motivati, da poter coinvolgere in progetti formativi di più alto livello, allo scopo di creare figure esperte in EBP.

Bibliografia

1.      Bero LA, Grilli R, Grimshaw JM, Harvey E, Oxman AD, Thomson MA. Closing the gap between research and practice: an overview of systematic reviews of interventions to promote the implementation of research findings. The Cochrane Effective Practice and Organization of Care Review Group. BMJ. 1998; 15;317(7156):465-468.

2.      Thompson C, McCaughan D., Cullum N, Sheldon TA, Mulhall A, Thompson DR. Research utilization in nurses’ clinical decision-making: what is useful? Journal of Advanced Nursing 2001 36: 376-388.

3.      Lashkari HP, et al. Aqueous 2% chlorhexidine-induced chemical burns in an extremely premature infant. Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed. 2012, 97(1): F64.

4.      Mannan K, et al.Mistaken identity of skin cleansing solution leading to extensive chemical burns in an extremely preterm infant. Acta Paediatr. 2007, 96(10):1536-7.

5.      Kutsch J, Ottinger D.Neonatal skin and chlorhexidine: a burning experience. Neonatal Netw. 2014, 33(1): 19-23.

6.      Sala V., Moja L., Moschetti I., Bidoli S., Pistotti V., Liberati A., Revisioni sistematiche - Breve guida all’uso, Centro Cochrane Italiano 2006.

7.      Chiari P., Mosci D, et alt, Evidence-based clinical practice: la pratica clinico assistenziale basata sulle prove di efficacia, McGraw-Hill, Milano, 2011.

8.      Cartabellotta N., La formulazione dei quesiti di ricerca, Gimbe News, 3, 3, maggio giugno 2010.

9.      Linee Guida per la Prevenzione delle Infezioni da Cateteri Venosi Intravascolari (Center for Disease Control Atlanta – 2011);

10.  Epic 3: National Evidence-Based Guidelines for Preventing Healthcare-Associated infections in NHS Hospital in England; H.P. Lovedays, et al.; Journal of Hospital Infection 2014, 5-10.

11.  Central Venous Access Devices, Princples for Nursing Practice and Education, Cancer Nuurses Society of Australia; Susan Adams, RN, et.al; 2007, p. 6-12-14;

 

12.  Guidance on the use of ultrasound locating devices for placing central venous catheter, NICE-National Institute for Clinical Excellence, 2005.

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