Area clinica
2.17.18

Happiness & Counseling

Creazione e validazione di uno strumento per la valutazione del benessere personale e della felicità nel personale infermieristico

Responsabile del Polo

Abstract

The personal well-being (element appearing in the definition of happiness in literature) is an abstract and complex concept. Hard to define, even if we know very well when we are happy and when, on the contrary, we are sad. The aim of this research is to realise a nursing personnel perceived well-being scale.

This instrument will be used in a second phase of the research where about one hundred Nursing managers and nurses will take part for 6 months to a counseling group in which they will be trained to be happy and to enhance their personal well-being, key brick to reduce conflicts in the work environment.

We are convinced that a working group where a “boss” comfortable about himself/herself is able to identify and anticipate stress factors, increasing the consciousness of what he/she feels physically and emotionally, may reduce conflicts and raise the collective well-being perception.

After a first revision of the international literature, we understood it was fundamental to involve counselors and apply the theory outcome of the counselling in the realisation of the questionnaire. We chose this approach because, as its founders C. Rogers and R. May illustrated it thoroughly, the counselling is an instrument of choice for change, for the transition to more efficient behaviours in the relationships, for positive thinking, for the work in the Here-and-Now, for the development of a social behaviour and for the analysis and management of stress factors.

 

The one-year research includes three phases:

  1. The first phase consists in the international literature revision, given that there does not seem to exist experimental research on counseling that involve nurses for the moment in Italy. During this phase, we expect to determine the most important indicators of well-being (well-being, happiness), as well as the tests and questionnaires that are used to quantify happiness and well-being;
  2. The second phase consists in assessing and choosing the tests and/or questionnaires to submit to the group of nurses and the elaboration of our own scale that will be validated in the following phase. If it proves efficient, it may become an instrument to be used in a nursing as well as a counseling setting;
  3. The third phase consists in the analysis of the data and the verifying of the efficiency of the scale elaborated during the previous phase.

 

Key words:Personal well-being, happiness, counseling, Nurse, scale, nursing questionnaire

Background

Il benessere personale (che nella sua estensione generale possiamo definire come la felicità percepita da una persona), si può considerare come un’esperienza interna, uno stato psicofisico: quell’insieme di segnali mentali, emozionali, fisici che ci fanno rendere conto che ‘stiamo bene’: che siamo felici. Il punto cardine degli studi sulla felicità presenti in letteratura, è sul concetto di imitazione: imitando le persone felici, nelle azioni, pensieri, comportamenti quotidiani, è probabile che ognuno di noi possa sentirsi più felice.

Secondo vari autori il benessere non è determinato da indicatori oggettivi come il denaro, il successo professionale o il livello di istruzione (ciò non significa che sia vero il contrario), bensì da come percepiamo la nostra vita, essere una vita di qualità. La felicità percepita è l’insieme delle elaborazioni dei dati della realtà (aspetto cognitivo e razionale) e delle emozioni associate e quindi, una volta consapevolizzato questo processo, è possibile intervenire migliorando il benessere soggettivo.

Il denaro non dà la felicità, così come neanche la povertà la dona. Chi è innamorato è felice, ma ci sono delle persone felici che non sono innamorate. Banalmente le persone in salute sono più felici di quelle ammalate, ma ognuno di noi può affermare in base al proprio vissuto che ci sono delle persone sane come pesci depresse e dei malati felici. 

Quindi? Una prima veloce analisi della letteratura, sembra far affiorare come elementi di felicità: relazioni interpersonali piacevoli, una sana comunicazione, doti empatiche, capacità di ascolto, l’adottare il pensiero positivo, avere una buona autostima, una visione ottimistica del futuro, essere orientati al presente, curare i rapporti intimi… e questi rappresentano gli elementi cardine su cui si basa un intervento di counseling.

Il counselor lavora principalmente sugli aspetti relazionali ed emozionali, intervenendo sulle motivazioni al cambiamento. La persona che si percepisce in uno stato di disagio, cerca qualcuno che lo possa aiutare nel suo percorso, incrementando la sua motivazione al cambiamento, accompagnandolo nella transizione. Il counselor interviene comprendendo quali sono i meccanismi bloccanti, migliorando la comunicazione, evidenziando i comportamenti automatici e ripetitivi che impediscono alla persona di sperimentare soluzioni alternative.

Il counselor è l’operatore del cambiamento e diviene anche il trainer che educa, forma e accompagna nella ricerca del benessere individuale.

Obiettivi di progetto

Lo scopo di questo progetto di ricerca è duplice: da un lato valutare il benessere del personale infermieristico nei termini di felicità percepita; dall’altro creare e validare uno strumento che possa essere utilizzato in ambito infermieristico e di counseling che misuri variabili specifiche che attengono ad aree quali le relazioni personali e professionali, il benessere emozionale e sociale, la propensione al cambiamento, la qualità della comunicazione, più altre che emergeranno dopo la Fase 1.

 

Il progetto sarà guidato dai seguenti punti:

  1. Esistono dei test/questionari che valutano la felicità di una persona in base a indicatori specifici: questi possono essere utilizzati per un’analisi quantitativa utile per fornire un supporto alle decisioni;
  2. Gli indicatori della felicità sono grandezze su cui si basa un intervento di counseling standard: ad esempio la qualità delle relazioni professionali, amicali, familiari, affettive; la comunicazione congruente e assertiva; il positive thinking; l’accettazione del cambiamento; il positive self-talk; il present orientation, ovvero la capacità di stare nel qui e ora.
  3. La felicità può essere insegnata con opportune modalità: il counseling nasce, al contrario di altri approcci, come strumento di intervento sulle relazioni (fonte nella maggior parte delle situazioni di conflitti e disagi esistenziali), e chiaramente sulla comunicazione. Tutto ciò si può insegnare e monitorare.
  4. Il benessere personale, pur essendo una grandezza soggettiva, risponde a dei pensieri e comportamenti che hanno delle radici comuni negli esseri umani: occorre quindi stimolare la motivazione al cambiamento verso qualità di vita migliori.
  5. Una persona consapevole delle proprie capacità, in grado di creare e sperimentare relazioni positive, può avere un forte impatto nell’individuazione e riduzione dei conflitti in gruppi di lavoro infermieristici
  6. Una relazione di counseling è di per sé qualcosa che agevola la felicità.
  7. La ricerca del benessere fa parte dell’essere umano.

 

obiettivi specifici:

  • Individuare degli indicatori di felicità in accordo con i valori della cultura italiana. Ad esempio la ricchezza e il benessere economico hanno un alto valore nella cultura americana, mentre nella nostra lo stesso livello di posizionamento può essere occupato dalla relazione con i figli.
  • Individuare tramite la revisione della letteratura i test e i questionari utilizzabili per una valutazione qualito-quantitativa della felicità. Tali strumenti dovranno preferenzialmente essere validati in Italia per quanto esposto nel punto precedente.
 

Realizzare un questionario che tenga conto specificatamente di indicatori su cui il counseling ha un impatto diretto. Questo significa costruire uno strumento che può essere validato nel corso della ricerca affiancandolo ai test e ai questionari selezionati e che possa essere utilizzato specificatamente da counselor e da infermieri per ricerche analoghe o per la valutazione del benessere emozionale e sociale o della qualità delle relazioni nei gruppi all’interno di reparti e aziende sanitarie.

Metodologia

Campione

Si prevede di somministrare i test/questionari reperiti nella fase di revisione della letteratura e validati in Italia e la scala creata nella Fase 2 a 3.000/5.000 infermieri.

Criteri di inclusione

In questa ricerca non si prevedono criteri di esclusione. Verranno tenute in considerazioni le variabili relative ad età, posizione lavorativa, luogo di lavoro… nel questionario sociodemografico che verrà somministrato con gli altri. Le differenze base trovate, verranno considerate come variabili indipendenti nella fase di analisi dei dati.

Strumenti

Per la valutazione della felicità verranno utilizzati test e questionari. Allo stato attuale sono stati selezionati:

·         il Mental Health Continuum –Short Form (MHC-SF) Petrillo G., Capone V., Caso D. and Keyes C.L. (2015). The Mental Health Continuum–Short Form (MHC–SF) as a Measure of Well-Being in the Italian Context (validato in Italia)

·         l’Oxford Happiness Questionnaire che è una scala compatta per la misura del benessere

·         il Psychological Well-Being Scales (PWB) di C. Ryff, validato in Italia dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna

·         CIPA Well-being and Happiness Assessment Test (C-WHAT) da implementare. Sarà un questionario realizzato nella prima fase della ricerca che terrà conto di indicatori specifici quali: comunicazione, relazioni, propensione al cambiamento.

 

Analisi dei dati:

I questionari e i test validati, verranno sottoposti contemporaneamente alla scala da noi realizzata e esaminati comparativamente. I dati ottenuti verranno analizzati con procedure statistiche di tipo descrittivo e inferenziale.

 

Fasi della ricerca:

fase 1

revisione della letteratura. In questa fase ci si aspetta di verificare cosa è stato fatto nel mondo per valutare la felicità e il benessere, quali strumenti sono stati utilizzati e se questi sono stati validati in Italia. Altro risultato atteso è l’elenco degli indicatori che caratterizzano benessere e felicità, e l’impatto che può avere il counseling su questi.

fase 2

predisposizione degli strumenti di raccolta dati. Gli strumenti che si è visto dalla fase precedente vengono utilizzati per misurare il benessere, verranno analizzati e selezionati per gli scopi del progetto. Priorità verrà data agli strumenti validati in Italia. In questa fase verrà anche predisposto un questionario ad hoc (C-WHAT), che verrà testato nel corso della ricerca per utilizzi futuri.

fase 3

Pubblicizzare il progetto tramite, newsletter, siti internet, social media, per sensibilizzare le persone all’argomento e al valore che una ricerca di tale tipo può avere su una professione tanto delicata.

fase 4

pubblicazione dei primi dati preliminari

fase 5

Gli strumenti individuati nelle fasi precedenti, compreso il C-WHAT, verranno sottoposti al personale infermieristico.

fase 6

raccolta dei dati, predisposizione di un data base e attività di data entry.

fase 7

Analisi dei dati.

fase 8

Stesura del report finale di ricerca, chiusura del progetto.

Risultati attesi

I risultati di questo progetto di ricerca potranno contribuire a migliorare la percezione della qualità della vita del personale infermieristico, intervenendo a identificare con maggiore facilità delle aree di intervento per la promozione del benessere all’interno dell’ambiente lavorativo. Un miglioramento del benessere personale ottenuto attraverso un miglioramento di fattori come il pensiero positivo, la speranzosità, o la comunicazione interpersonale, impatta, come ben illustrato dalla Teoria del Campo di Kurt Lewin, sul gruppo in cui la/e persona/e opera/no.

Nello specifico ciò che ci aspettiamo con questa ricerca è di dimostrare:

  • che la felicità è qualcosa a cui si può tendere con un opportuno esercizio;
  • che acquisendo delle counseling skill si può migliorare il benessere del singolo e ridurre il disagio all’interno del gruppo di lavoro
  • che è possibile realizzare uno strumento ad hoc per il personale infermieristico, in grado di misurare il benessere personale e il suo complemento: il disagio.
  • che le macro aree individuate nel questionario realizzato sono indicatori di come il counseling sia strumento fondante nella ricerca della felicità e del benessere, nella riduzione dei conflitti e nella creazione di un ambiente professionale assertivo, sano e congruente.

 

Rilevanza

Il benessere personale è ciò che si oppone al burnout; il pensiero positivo e la ‘speranzosità’ favoriscono la collaborazione e l’impegno in situazioni critiche; la comunicazione ‘sana’ è l’unico rimedio efficace contro i conflitti.

La felicità ed il benessere personale sono concetti che vanno oltre un mero approccio filosofico, per questo è di vitale importanza monitorare tali indicatori in chi lavora in settori a stretto contatto con la sofferenza ed il dolore. La felicità percepita è legata in modo indissolubile al contesto in cui operiamo ed agiamo emozioni e comportamenti. In tale contesto noi portiamo noi stessi e i nostri vissuti. In quest’ottica risulta essere importante lo ‘star bene’ perché questo stato possiamo ‘passarlo’ ai nostri colleghi e ai nostri utenti.

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