Nursing Open, ricercatori italiani impegnati sui “Risultati infermieristici nella gestione delle ferite”

Nursing Open, ricercatori italiani impegnati sui “Risultati infermieristici nella gestione delle ferite”

13/12/2022

Il 7 dicembre 2022, sul Nursing Open-Wiley Online Library, è apparso l’articolo: “Risultati infermieristici nella gestione delle ferite: uno studio a metodo misto” a cura di: Marzia Lommi, Barbara Raffaele, Maria Ymelda Tolentino Diaz, Graziella Montini, Cinzia Puleio e Barbara Porcelli, allo scopo di analizzare la gestione degli esiti delle ferite croniche e l'esperienza dei pazienti con ulcere croniche.
Attraverso un metodo misto esplicativo sequenziale (con una fase quantitativa e una qualitativa), lo studio italiano si è svolto in due fasi: nella prima, si sono raccolti i dati quantitativi di uno studio longitudinale (su un campione di convenienza di 44 pazienti che si presentavano presso un ambulatorio infermieristico); nella seconda, si è provveduto a intervistare 14 pazienti del campione iniziale. I dati sono stati analizzati utilizzando il metodo fenomenologico descrittivo di Giorgi.
Con l'analisi qualitativa, poi, sono stati individuati i tre temi portanti: “Curati da sé”, “Curati dagli Operatori Sanitari” e “Qualità della vita”.
I risultati hanno mostrato che i partecipanti (per lo più maschi, in condizioni di comorbilità e polifarmacoterapia) erano affetti principalmente da ulcere venose degli arti inferiori e, a tal proposito, si è confermata un'associazione tra la loro qualità della vita (fisica e mentale) e alcuni fattori socio-demografici e clinici.
Questo documento contribuisce all’avanzamento della tematica per la comunità clinica globale, anzitutto, perché quanto emerso ha posto l’accento sul processo di cura di sé fatto da una persona con una ferita cronica. Quindi, perchè sottolinea che, sebbene non esistano infrastrutture per garantire i servizi di teleassistenza durante le pandemie, è stata stabilita un'alleanza terapeutica tra personale e pazienti al fine di garantire la continuità delle cure. Infine, perché dimostra che, per le istituzioni sanitarie e politiche, dovrebbe essere una priorità fornire formazione e tecnologia adeguate agli operatori sanitari per garantire un'assistenza di alta qualità, anche e soprattutto, durante le emergenze.

Info: https://doi.org/10.1002/nop2.1477