1.13.2
Strumenti psico-relazionali (2013)
Responsabile del Polo
Coordinatori del Progetto
Abstract
Attraverso il modello di riferimento Sistemico Relazionale - Simbolico – Esperenziale, fondato sull'incontro tra osservatore e oggetto osservato (secondo le teorizzazioni della II cibernetica), il progetto intende focalizzare la propria attenzione sul potere “della relazione di aiuto”. Secondo tale modello epistemologico, la relazione è intesa come un insieme di azioni comunicative ricorsive di tipo circolare che implicano anche la presenza di un mondo interno, di una soggettività, non solo legata a ogni singolo membro coinvolto nella relazione, ma anche legata al mondo di chi diventa l'osservatore di quel particolare contesto. La potenza “della relazione di aiuto”, in questo senso, acquista significato mediante l'incontro interattivo, quale processo di conoscenza in divenire, legato tanto al mondo interno di chi osserva tanto di chi è osservato.
Background
Dall’esperienza maturata con le prime tre edizioni del progetto, che si sono svolte da settembre a dicembre 2012, ed in base alla notevole risposta di partecipazione dei gruppi coinvolti, di cui è in corso di stesura una relazione per una pubblicazione scientifica riteniamo sia indispensabile, qualificare l’assistenza infermieristica in particolare nel suo aspetto di relazione con il sofferente e il “soffrire” quale elemento di stabilizzazione di un “benessere” legato ad una relazione trasparente con noi stessi ed il sofferente. L’ipotesi, confermata anche da recenti ricerche ha potuto evidenziare che l'eccessiva mole di lavoro, la burocratizzazione dei servizi, le remunerazioni inadeguate, l’imprecisa definizione dei ruoli, la sottoutilizzazione delle risorse esistenti, unita spesso a sensazioni di inutilità della propria attività lavorativa soprattutto nei reparti a maggior impatto emotivo quali le aree critiche, pediatria e oncologia, in aggiunta alle attuali riorganizzazioni determinate dalla crisi e dalla “spending review”, possano essere fonte della manifestazione di marcato disagio esistenziale. Tale situazione di disagio emotivo si realizza con fenomeni di perdita di sensibilità verso gli assistiti e i colleghi, ostilità, distacco, cinismo e successivamente sentimenti di inefficienza, frustrazione ed impotenza. Questo sentimento negativo verso di sé, verso il proprio lavoro porta l'infermiere o qualsiasi operatore sanitario a lavorare sempre peggio fino a precipitare in una completa mancanza di competenza e di valore. Associati ai fenomeni di disaffezione si presentano frequentemente anche sintomi psicosomatici, frequenti mal di testa, disturbi gastroenterici, vulnerabilità del sistema immunitario. Queste alterazioni emotive e fisiche di vario genere si riflettono ovviamente sulla relazione di aiuto professionale e sul benessere organizzativo. L’utenza ne risulta danneggiata, non si instaura infatti un rapporto di fiducia tra operatore e paziente ma una relazione frustrante, inefficace e nella stragrande maggioranza dei casi dannosa. A livello organizzativo si riscontra spesso rivalità accentuata nei confronti della struttura gerarchica e nei confronti dei colleghi. In particolare si registra un aumento delle assenze e un incremento della conflittualità all’interno delle equipes.
A tale proposito proponiamo la continuià di questo progetto dalle modalità innovative e originali che vuole promuovere il benessere degli operatori sanitari, il benessere dell’utenza e il miglioramento del clima psicosociale del servizio sanitario.
La consapevolezza di sé cambia i vissuti, le relazioni e i contesti. L’accettazione della malattia e spesso della propria inevitabile inutilità diventa, dentro al contesto ospedaliero, una vera rivoluzione culturale che riguarda le professioni sanitarie che mette in discussione gli operatori in quanto addetti alla “salvezza” della vita, e li riproietta nel ruolo di Igea, ovvero portatori di una relazione “salutare” in quanto rapporto “sano” tra esseri umani. Tale progetto vuole essere un percorso formativo che abbia come obiettivo principale, la riscoperta della cultura del “bene-essere”, partendo dall’accettazione della sofferenza e dalla necessaria collaborazione tra colleghi, verso la creazione di una rete di sostegno umanizzante, competente nell’ affrontare la sofferenza, orientata alla prevenzione dei disturbi e al miglioramento di sé quali esseri umani.
Obiettivi di progetto
Metodologia
Il corso prevede degli incontri formativi secondo il modello di riferimento Sistemico Relazionale - Simbolico – Esperenziale mediante l’uso dei seguenti strumenti:
1)gruppo “esperienziale”di interazione e scambio sulla tematica del “burnout”e le dinamiche tipiche di una “relazione di aiuto”.
2) brainstorming, mediante il quale ogni partecipante condividerà la propria esperienza lavorativa riguardo determinate tematiche
3) il role-playing, cioè simulate dove ogni partecipante, interpretando il proprio ruolo nel contesto lavorativo, avrà l’opportunità di comprenderlo ed eventualmente modificarlo.
4) la scultura relazionale, vera e propria rappresentazione “teatrale” attraverso la quale osservare le dinamiche relazionali presenti nel proprio contesto lavorativo ed eventualmente trasformarle e arricchirle.
5) presentazione di stimoli audiovisivi con l’intento di soffermarsi su una tipologia di comunicazione efficace nel rispetto di sé e dell’altro all’interno del gruppo di lavoro
Il format di apprendimento, ai fini dell’efficacia formativa, prevede la costituzione di un gruppo didattico da 15 fino ad un massimo di 20 partecipanti.
Risultati attesi
Rilevanza
1) Restituzione da parte dei partecipanti in merito ad una maggiore consapevolezza dei propri strumenti relazionali.
2) Individuazione delle difficoltà personali e capacità di attivazione delle proprie risorse per il miglioramento del clima relazionale
Bibliografia
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