Area organizzativa
2.13.15
Ricerca sulla salute organizzativa (2013)
Responsabile del Polo
Coordinatori del Progetto
Abstract
La prospettiva che si intende indagare, con questa seconda fase dello studio sulla salute organizzativa, partendo e confrontando situazioni concrete, attribuisce particolare rilevanza al problema del “clima organizzativo”, alla necessità di favorire un chiaro ed esplicito “investimento emotivo personale”, all’importanza dei valori da trasmettere e dei codici morali da rispettare, alla necessità di assumere consapevolmente una dose di “rischio imprenditoriale”, all’interno del comune collante rappresentato dagli obiettivi (la conseguenza di tali comportamenti porta la generazione di KBO, ovvero knowledge based organization). E’ in questa ottica che si inserisce la seconda fase modello di ricerca che si vuole utilizzare per l’indagine sulla salute organizzativa degli infermieri di Roma e Provincia. Il modello è stato messo a punto dalla Cattedra di Infermieristica dell’Università di Tor Vergata di Roma attraverso il questionario Questionario Infermieristico sulla Salute Organizzativa (QISO) (Sili et al. 2010) strumento validato a livello nazionale ed internazionale per misurare i vari aspetti della salute organizzativa. L’indagine mira a far emergere la percezione, o meglio l’immagine, che gli infermieri hanno della loro situazione lavorativa, in quanto raccoglie dati sulle dimensioni della salute organizzativa, passando attraverso l’analisi degli indicatori negativi e positivi presenti all’interno del questionario utilizzato: Questionario Infermieristico sulla Salute Organizzativa (QISO) (Alvaro, Sili 2007; Sili et al. 2010a; Sili et al. 2010b). Lo studio del Collegio IPASVI di Roma, previsto nel 2013-2014 prevede 1) Elaborazione dei dati, con l’analisi e confronto dei dati raccolti nella fase precedente; 2) La relazione, la presentazione e la pubblicazione dei risultati per l’anno 2013/2014.
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Background
Uno studio europeo pubblicato (SCS Consulting, 2008) ha evidenziato che in Italia oltre 9 milioni di persone soffrono di stress lavorativo. Dati così allarmanti riportano al centro dell’attenzione i fattori che incidono sul benessere psico-fisico del lavoratore. Il progetto di ricerca multicentrica si basa sul presupposto che la salute organizzativa risieda nella qualità delle relazioni esistenti tra le persone e il contesto di lavoro (Duddle, Boughton 2007). Per questo motivo, oltre allo studio dei classici rischi fisici legati al tema della sicurezza lavorativa, si è affiancato quello dei cosiddetti rischi psicosociali, che riguardano le variabili legate al clima organizzativo e agli stili di convivenza sociale (Legge n.123/2007 e D.Lgs. n.81 del 9 aprile 2008). Specificamente per quanto riguarda gli infermieri inseriti nelle aziende del SSN, la legge 251/2000 prescrive l’autonomia organizzativa “al fine di migliorare l’assistenza e per la qualificazione delle risorse”. L’organizzazione autonoma dell’assistenza infermieristica potrebbe essere, se pienamente realizzata, una risorsa da valorizzare che può innescare il circolo virtuoso del miglioramento del benessere organizzativo e della salute organizzativa degli infermieri e della soddisfazione delle persone assistite. Il moderno concetto di salute cerca di superare la dicotomia tra individuo e organizzazione, evidenziando come entrambi siano attori e responsabili della salute. La salute organizzativa (Avallone, Paplomatas 2005) risiede nella qualità della relazione esistente tra le persone e il contesto di lavoro. Quando si rivelano condizioni di scarso benessere organizzativo si determinano, sul piano concreto, fenomeni quali diminuzioni della produttività, assenteismo, bassi livelli di motivazione, ridotta disponibilità al lavoro, carenza di fiducia, mancanza d impegno, aumento di rischio lavorativo e diminuzione dei livelli di sicurezza (Laschinger, Finegan, Shamian 2001). Questi e altri indicatori di malessere non sono altro che il riflesso dello stato di disagio e malessere psicologico di chi lavora. La riduzione della qualità della vita lavorativa in generale e del senso individuale di benessere rende, pertanto, onerosa la convivenza e lo sviluppo dell’organizzazione. Il concetto di salute organizzativa suggerisce che le organizzazioni potrebbero progredire e trovare beneficio nel tutelare la relazione con le persone che vi lavorano. La prospettiva sul benessere richiede una prospettiva di cambiamento culturale (Cortese 2007). Significa considerare centrale, nelle scelte strategiche e nei valori di riferimento, la qualità della convivenza organizzativa. È ormai chiaro che una organizzazione in salute può essere anche più efficace e produttiva. L’azienda sanitaria, vista la sua complessità, è tra le organizzazioni che dovrebbero far propri questi obiettivi. Le aziende sanitarie, infatti, si configurano come organismi complessi che erogano diverse tipologie di servizi, caratterizzati da un elevato livello di professionalità. Un buon clima genera “benessere organizzativo” (Bolognini 2007) se è in grado di promuovere, mantenere e migliorare la qualità della vita delle persone ed il benessere fisico, psicologico e sociale della comunità di persone che opera in un dato contesto. Un tipico indicatore di sintesi è facilmente individuabile nella gratificazione individuale e professionale. La costruzione e il mantenimento del benessere organizzativo sono il risultato concreto e visibile di un’organizzazione “in buon stato di salute”. Anche i recenti CCNL individuano, inoltre, tra i temi prioritari orientati alla valorizzazione delle risorse umane, la formazione, la partecipazione e indica alle aziende la necessità di prevenire fenomeni di mobbing. La salute organizzativa, perciò, è un approccio che associa, allo studio dei classici rischi fisici legati al tema della sicurezza lavorativa, quello dei cosiddetti rischi psicosociali, che riguardano variabili legate alla convivenza sociale e organizzativa.
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Obiettivi di progetto
Obiettivi generali - Diffondere il concetto di salute organizzativa nell’ambito delle strutture sanitarie di Roma e Provincia. - Creare una rete di amministrazioni sanitarie interessate allo sviluppo e all’approfondimento delle tematiche riguardanti la salute organizzativa. - Misurare i rischi psicosociali riguardanti le variabili legate al clima organizzativo e agli stili di convivenza sociale. - Portare a conoscenza le Direzioni Aziendali della organizzazioni sanitarie dei risultati ottenuti in relazione ai fattori organizzativi di benessere e malessere
Obiettivi specifici - Sensibilizzare i Dirigenti dell’Area Assistenziale e Tecnica delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia sull’importanza del clima organizzativo come substrato di miglioramento della soddisfazione degli infermieri e delle persone assistite - Presentare lo strumento di indagine validato nell’ambito del progetto “Qiso” dell’Università degli Studi di Roma – Tor Vergata - Misurare la percezione dell’infermiere nell’area dell’ascolto e delle relazioni con i superiori e con i colleghi nel luogo lavorativo - Misurare la percezione dell’infermiere nell’area dell’equità e della valorizzazione
Indicatori - N° dei Dirigenti Infermieristici presenti nella riunione di convocazione per la presentazione del Progetto / N° totale dei Dirigenti Infermieristici * 100 (> 5%) - N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia aderenti al Progetto / N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia totali * 100 (> 3%)
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Metodologia
Disegno dello studio
Il modello di ricerca sulla salute organizzativa utilizzerà il questionario Questionario Infermieristico sulla Salute Organizzativa (QISO) (Sili et al. 2010), elaborato dalla cattedra dell’Università di Roma Tor Vergata per misurare i vari aspetti del fenomeno indagato. Questo tipo di analisi viene utilizzata quando, oltre a conoscere determinati processi e fenomeni, si intende anche intervenire sugli stessi. La ricerca sulla salute organizzativa è uno strumento che consente di raccogliere numerose ed importanti informazioni sulle dimensioni del benessere e del malessere organizzativo. La ricerca è anche uno strumento di ascolto organizzativo che permette di far emergere la “percezione”che i dipendenti hanno della propria amministrazione. Quando si parla di percezione ci si riferisce all’immagine soggettiva che i dipendenti hanno dell’Ente, pertanto la fotografia che la ricerca darà dell’amministrazione sarà quella filtrata attraverso gli occhi dei dipendenti che vi lavorano.
Campione
Dall’elenco degli iscritti del Collegio IPASVI di Roma si è ricavato il numero dell’intera popolazione potenzialmente raggiungibile (circa 33 mila iscritti). L’indagine ha avuto l’obiettivo di raggiungere almeno il 10% degli iscritti del Collegio IPASVI di Roma, cioè circa 3300 infermieri e in questa fase si analizzeranno i dati raccolti.
Strumenti
Gli strumenti della ricerca intervento sono: Questionario Infermieristico sulla Salute Organizzativa (QISO).
Procedure
Il percorso di ricerca intervento prevede la seguente procedura: - I dati saranno analizzati con il software SPSS versione 20; - La comunicazione dei risultati; - Eventuale pianificazione degli interventi.
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Risultati attesi
Indicatori - N° di questionari compilati / N° di questionari attesi * 100 (> 80%) - N° di eventi formativi espletati / N° di eventi formativi previsti ( > 80%) - N° di partecipanti agli eventi formativi / N° di partecipanti attesi agli eventi formativi (> 60%) - N° di questionari compilati / N° infermieri scritti Collegio Ipasvi di Roma - N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia aderenti al Progetto / N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia totali * 100 (> 3%)
Rilevanza Iniziativa strategica, che produce un alto ritorno di immagine, oltre ad essere utile per la salute organizzativa degli infermieri e dei cittadini: - utilizzo di uno strumento validato (QISO) (Sili et al. 2010) per raccogliere dati attendibili sulla percezione lavorativa degli infermieri, con possibilità di confronti incrociati; - impatto positivo sugli infermieri iscritti che vedono il Collegio Ipasvi di Roma e il Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica (CECRI) interessarsi al loro benessere psico-fisico.
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Bibliografia
Alvaro R, Sili A (2007) Infermieri e benessere organizzativo: indagine conoscitiva in alcune importanti realtà sanitarie romane. Ig Sanita Pubbl, 63(3), 291-304.
Avallone F, Paplomatas A (2005) Salute organizzativa. Milano: Raffaello Cortina.
Bolognini B (2007) L’analisi del benessere organizzativo. Roma: Carocci.
Cortese CG (2007) Job satisfaction of Italian nurses: an exploratory study. J Nurs Manag, 15, 303-312.
Duddle M, Boughton M (2007) Intraprofessional relations in nursing. J Adv Nurs, 59: 29–37.
Laschinger HKS., Finergan, Shamian J,Promoting nurses’ health: effect on empowerment on job strain and work satisfaction. Nursing Economics. 19(2): 42-52.
Sili A, Vellone E., De Marinis M. G., Fida R., Venturini G., Alvaro R. (2010) Validità e affidabilità del questionario infermieristico sulla salute organizzativa. Prof Inferm, 63, 27-37.
Sili A., Vellone E., Fida R., Alvaro R., Avallone F. (2010a) Infermieri di camera operatoria e infermieri di medicina generale: la diversa percezione della propria salute organizzativa. Med Lav, 101, 458-470.
Sili A, Vellone E., Fida R., Alvaro R., Avallone F. (2010b) La salute organizzativa degli infermieri. Guida pratica all’utilizzo del Questionario Infermieristico sulla Salute organizzativa (QISO). Napoli: Edises.