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Ricerca multicentrica sulla presa in carico del paziente nel percorso perioperatorio (2011)

Area organizzativa
2.11.3

Ricerca multicentrica sulla presa in carico del paziente nel percorso perioperatorio (2011)

Progetto di ricerca multicentrica sulla presa in carico del paziente nel percorso perioperatorio presso le aziende Sanitarie di Roma e Provincia

Responsabile del Polo

Abstract

 

Lo stress e l’ansia provocano delle modificazioni sia a livello psicocomportamentale che psiconeuroendocrino, come dimostrano molti studi al riguardo.

Questo progetto vuole dimostrare l’importanza del ruolo dell’infermiere nella presa in carico del paziente nel percorso perioperatorio. Un’importanza che diventa fondamentale nel momento in cui si  dimostra che il colloquio informativo-conoscitivo, tra un infermiere di sala operatoria e il paziente, riesce a ridurre gli stimoli stressanti.

L’esperienza dello studio pilota, svolto nell’anno 2005 presso i gruppi operatori dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, ha evidenziato dei risultati davvero stimolanti.

L’analisi dei dati ottenuti, infatti, ha consentito di confermare l’ipotesi, evidenziando la bontà della previsione iniziale: il colloquio-incontro dell’infermiere con il paziente, prima dell’intervento chirurgico, produce degli effetti positivi tali da incidere sia a livello psiconeuroendocrino che psicocomportamentale.

Dopo questo studio pilota del 2005, seguendo lo stesso metodo ed utilizzando gli stessi strumenti,  si sta effettuando, dal gennaio 2007, la ricerca iniziale presso l’Azienda Socio Sanitaria Locale N. 10 "Veneto Orientale", attraverso il Settore Sviluppo Professionale del Servizio Professioni Sanitarie - Ricerca ed uso delle Evidenze Scientifiche, che ha coinvolto nel progetto gli infermieri (debitamente formati) delle sale operatorie di Portogruaro e S. Donà di Piave. Sono in corso, inoltre, ricerche da parte di studenti delle Università degli Studi di Firenze e Roma, seguiti, in qualità di relatori, dai proponenti il progetto in questione.

I risultati fin qui ottenuti dimostrano in maniera inconfutabile non solo la bontà dell’ipotesi, ma gettano le basi per approfondimenti, studi e ricerche future.

Background

Il nursing peri operatorio è in continua evoluzione ed è una specialità che richiede le conoscenze, abilità tecniche, leadership ed eccellenti capacità comunicativo-relazionali.

Dalla letteratura emerge che questi aspetti incidono notevolmente sul percorso clinico del paziente, determinando un aumento delle complicanze post-operatorie, un ritardo nella ripresa funzionale e un aumento dei giorni di degenza.

Questo studio vuole prendere in considerazione lo stress, la conseguente manifestazione ansiosa e la risposta di attivazione corporea e psicofisiologica riscontrata su un campione di pazienti che devono essere sottoposti a intervento chirurgico di elezione. Lo stress, infatti, come reazione dell’organismo vivente ad eventi percepiti come minacciosi per la sopravvivenza e incolumità fisica, è un elemento sempre presente, in maniera più o meno evidente, nel paziente che si appresta ad entrare in sala operatoria.

L’ansia peri operatoria, presente già al momento del ricovero, risulta in genere aumentata immediatamente prima dell’intervento per il timore dei rischi e delle conseguenze dell’intervento stesso, dell’anestesia, ecc.

La manifestazione ansiosa comporta delle modificazioni sia a livello psicocomportamentale sia a livello psicoendronicrino, come molti studi al riguardo hanno dimostrato. Tali modificazioni intervengono quando viene innescata la reazione emozionale da parte di stimoli stressanti carichi di significato evocativo emozionale.

Dal punto di vista sperimentale, diviene dunque particolarmente importante la ricerca di detti stimoli, capaci di attivare la risposta emozionale, nonché le eventuali soluzioni per ridurli e/o eliminarli.

Nei capitoli che costituiscono il presente elaborato, per sostenere l’ipotesi, si sono presi in esame i fondamenti teorici della comunicazione: come elemento basilare delle interazioni umane e della relazione d’aiuto nell’assistenza infermieristica, descritta rigorosamente da Hildegard Peplau, infermiera psichiatrica americana e teorica del Nursing (1952).

E’ stato finora condotto uno studio sperimentale su un campione di 1.100 pazienti provenienti dalle Unità Operative Chirurgiche degli Ospedali Sandro Pertini e San Camillo – Forlanini di Roma, del Policlinico di Tor Vergata di Roma, dei presidi ospedalieri della Asl 10 Veneto Orientale e dell’ospedale di Borgo S. Lorenzo (FI), utilizzando, per la raccolta dati e il colloquio informativo- conoscitivo, gli infermieri dei gruppi operatori degli stessi ospedali.

 

(Dal Sole 24 ore – Sanità del 4 marzo 2009)

 

 

Il campione attraverso randomizzazione è stato diviso in due gruppi: gruppo sperimentale  e gruppo di controllo.

I pazienti appartenenti al gruppo sperimentale venivano sottoposti al colloquio informativo -conoscitivo il giorno prima dell’intervento chirurgico e il giorno dell’intervento, veniva somministrato il “ Questionario STAI (State- Trait Anxiety  Inventory) per la valutazione dell’ansia di stato e venivano monitorati e rilevati anche eventuali problemi al risveglio, seguendo le indicazioni riportate a tergo del questionario STAI.

L’ipotesi generale che guida l’insieme della ricerca è ottenere dei benefici misurabili e valutabili dall’incontro tra l’infermiere di sala operatoria e il paziente.

Questo incontro “terapeutico”, precedente all’intervento, è un passo in avanti rispetto a molti altri studi effettuati, i quali hanno evidenziato l’aumento dell’ansia e dello stress in prossimità dell’intervento chirurgico.

Attraverso questa ricerca, si vuole dimostrare quali sono i benefici oggettivi, sia livello psiconeuroendocrino che psiconeurcomportamentale, nei pazienti che hanno avuto il colloquio con l’infermiere di camera operatoria prima dell’intervento.

Mettendo in primo piano l’importanza dell’infermiere nella presa in carico del paziente  nel percorso peri operatorio, importanza fondamentale soprattutto quando si dimostra che il colloquio informativo conoscitivo tra infermiere e paziente riduce gli stimoli stressanti.

Obiettivi di progetto

Obiettivi generali

-Diffondere il concetto di relazione terapeutica tra infermiere e paziente, nell’ambito delle strutture sanitarie di Roma e Provincia

-Creare una rete di aziende sanitarie interessate allo sviluppo e all’approfondimento delle tematiche riguardanti la relazione e la comunicazione efficaci

-Misurare il miglioramento delle condizioni di salute del paziente con cui si istaura una relazione d’aiuto efficace, sia dal punto di vista psiconeuroendocrino che

Obiettivi specifici

- Presentare lo strumento di indagine ai Dirigenti dell’Area Assistenziale e ai referenti aziendali individuati

- Realizzare le giornate formative, con attribuzione dei crediti ECM,  presso le Aziende partecipanti, rivolto ai Dirigenti infermieristici, ai referenti aziendali, nonché a tutti gli infermieri interessati

- Analizzare i risultati e l’impatto sul miglioramento delle condizioni di salute del paziente con cui si istaura una relazione d’aiuto efficace

Indicatori

-N° dei Dirigenti Infermieristici presenti nella riunione di convocazione per la presentazione del Progetto / N° totale dei Dirigenti Infermieristici * 100 (> 5%)

-N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia aderenti al Progetto / N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia totali * 100 (> 3%)

Metodologia

Disegno dello studio

Il bisogno di informare,  comunicare e relazionarsi con i pazienti in maniera efficace è diventato davvero fondamentale. Il gap assistenziale giustifica l’importanza di rilevare una ricerca per far emergere definitivamente il problema e creare l’attuazione di un protocollo che preveda nella fase di accoglienza, preparazione all’intervento (fisica e psicologica), educativa, un percorso strutturato che permetta agli operatori sanitari di svolgere la propria attività innanzitutto attraverso l’informazione e la formazione.

L’ipotesi generale che guida l’insieme della ricerca è che dall’incontro, tra l’infermiere di sala operatoria e il paziente, si possano ottenere dei benefici misurabili e valutabili.

Questo incontro “terapeutico”, precedente all’intervento, è un passo in avanti rispetto a molti altri studi effettuati, i quali hanno evidenziato l’aumento dell’ansia e dello stress in prossimità dell’intervento chirurgico.

La ricerca vuole dimostrare quali sono i benefici oggettivi, sia a livello psiconeuroendocrino che psiconeurocomportamentale, nei pazienti che hanno avuto il colloquio con l’infermiere di camera operatoria prima dell’intervento. E’dunque fondamentale, per il buon esito della ricerca, far comprendere ai partecipanti l’importanza della loro adesione al progetto di innovazione debitamente formati.

 

Lo studio si sviluppa in cinque fasi:

Fase 1: formazione del TdP e analisi del contesto.

Individuazione del Team di Progetto ad hoc composto da rappresentanti del Collegio Ipasvi di Roma, dell’Associazione Com.e. e da infermieri esperti in materia. Il TdP si occuperà della pianificazione, organizzazione e gestione di tutte la fasi indicate nel presente progetto.

 

Fase 2: proposta del progetto alle strutture individuate.

Una seconda fase sarà dedicata alla proposta del progetto al personale infermieristico della/e sala/e operatoria/e aderenti allo studio, con la descrizione degli interventi (compreso quello formativo), le modalità e i tempi di attuazione del progetto, nonché la definizione del TdP come tutor del progetto stesso.

 

Fase 3: corso di formazione.

Una terza fase sarà dedicata alla formazione del personale infermieristico, attraverso un corso di formazione di sedici ore (17 crediti ECM). Il corso si prefigge di accompagnare coloro  che hanno il compito di prendere in carico il paziente prima di essere sottoposto ad un intervento chirurgico, per acquisire attraverso una metodologia di costante sperimentazione personale, strategie efficaci e abilità specifiche per l’organizzare la presa in carico, la gestione e la conduzione del colloquio, nonché la rilevazione di segnali di incongruenza della persona. L’azione formativa è centrata anche sulla conoscenza delle tecniche di comunicazione efficace.

 

Fase 4: supporto al progetto.

Una quarta fase sarà dedicata al supporto durante il momento attuativo del colloquio infermiere – paziente, con conseguente acquisizione dei dati da questionari dedicati.

 

Fase 5: acquisizione, elaborazione e analisi dei dati.

Dopo aver acquisito i dati dalle schede dei questionari somministrati ai pazienti, si passa all’elaborazione e conseguente analisi.

 

Campione

Lo studio è multicentrico e sarà condotto uno studio sperimentale su un campione di convenienza di almeno 2.000 pazienti provenienti dai reparti chirurgici degli Ospedali aderenti al progetto di ricerca, attraverso la raccolta dati effettuata dagli infermieri delle sale operatorie interessate.

Il campione attraverso la randomizzazione sarà suddiviso in due gruppi: gruppo sperimentale e gruppo di controllo.

I pazienti appartenenti al gruppo sperimentale venivano sottoposti al colloquio informativo conoscitivo (variabile dipendente), prima dell’intervento chirurgico, dove l’infermiere avrà una relazione con il paziente e somministrerà il “Questionario di rilevazione” dedicato. Al medesimo campione, il giorno dell’intervento, verrà somministrato il “Questionario STAI: State – Trait Anxiety Inventory Forma" per la valutazione dell’ansia di stato e verranno monitorati e rilevati eventuali problemi al risveglio, seguendo le indicazioni riportate a tergo del questionario STAI.

Al campione di  controllo verrà somministrato il “Questionario di rilevazione”, il “Questionario STAI:State – Trait Anxiety Inventory Forma" per la valutazione dell’ansia di stato, monitorati e rilevati eventuali problemi al risveglio e il giorno dell’intervento, senza essere sottoposto al colloquio informativo conoscitivo con l’infermiere prima dell’intervento chirurgico.

Strumenti

I dati anagrafici, il sesso, il titolo di studio, dei pazienti appartenenti ai due campioni sono stati raccolti tramite il “Questionario per la rilevazione”.  Per il campione sperimentale i dati sono stati raccolti durante il  colloquio   informativo - conoscitivo che avrà luogo il giorno prima dell’intervento chirurgico.

La mattina dell’intervento in Sala Operatoria verrà somministrato il “Questionario STAI” e al risveglio verranno monitorati e rilevati eventuali problemi.

Per il campione di controllo tutta la raccolta dei dati si svolgerà la mattina dell’intervento in Sala Operatoria, sono stati rilevati i dati anagrafici attraverso il “Questionario di rilevazione” e somministrato il Questionario STAI e al risveglio monitorati e rilevati eventuali problemi.

I dati verranno inseriti ed elaborati da un foglio elettronico predisposto all’uopo

Procedure

Il percorso di ricerca prevede le seguenti procedure:

• la preparazione dell'indagine;

• la realizzazione dell'indagine;

• la comunicazione dei risultati

Risultati attesi

L’indagine ha l’obiettivo di raggiungere almeno 2000 pazienti, tra gruppo sperimentale e gruppo controllo.

Indicatori

  • N° di pazienti del campione di indagine / N° di questionari attesi * 100 (> 80%)
  • N° di eventi formativi espletati  / N° di eventi formativi previsti ( > 80%)  
  • N° di partecipanti agli eventi formativi / N° di partecipanti attesi agli eventi formativi (> 60%)
  • N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia aderenti al Progetto / N° delle Strutture Sanitarie di Roma e Provincia attese * 100 (> 3%)

Rilevanza

Iniziativa strategica per i seguenti motivi:

  • prima ricerca del genere in Italia che rappresenta un passo in avanti rispetto a molti altri studi effettuati, anche multidisciplinari, che hanno evidenziato e provato l’aumento dell’ansia e dello stress in prossimità dell’intervento chirurgico;
  • la ricerca vuole sottolineare l’importanza dell’incontro “terapeutico” tra infermiere e paziente prima dell’intervento chirurgico;
  • impatto positivo sugli infermieri che potranno partecipare agli eventi formativi con la possibilità di sviluppo delle competenze comunicative e relazionali

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