4.15.4
Le competenze infermieristiche nella gestione delle maxi-emergenze in sanita'
Responsabile del Polo
Coordinatori del Progetto
Abstract
Le maxiemergenze sono eventi dannosi, inattesi e imprevedibili, che determinano gravissimi danni alle popolazioni colpite. Possono essere causate dall’uomo (atti terroristici, operazioni belliche, manifestazioni di massa, trasporti, dispersione di rifiuti inquinanti, tossici o radioattivi …), o avere origini naturali (terremoti, eruzioni, inondazioni, valanghe, incendi …).
Possono interessare vaste estensioni di territorio, richiedendo interventi tempestivi e l’utilizzo di risorse straordinarie, coordinate in maniera capillare, al fine di operare bene ed in fretta per trattare il maggior numero di vittime e limitare le perdite.
I disastri richiedono ai sistemi di soccorso modalità di intervento diverse da quelle utilizzate nelle situazioni ordinarie. È necessaria un’accurata programmazione che definisca i compiti e le modalità d’intervento per ciascuna delle diverse componenti della catena dei soccorsi: quella sanitaria (costituita dal personale del Sistema di Emergenza del 112 e degli Enti di Soccorso), quella tecnica (Vigili del Fuoco e gruppi locali di Protezione Civile) e quella costituita dalle Forze dell’Ordine e dalle Forze Armate.
Un ruolo fondamentale nella gestione delle maxiemergenze lo rivestono le Forze Armate.
Il sistema sanitario militare deve essere capace di fornire un adeguato sostegno in situazioni di crisi sia in tempo di pace che di guerra, in Patria e all’estero. Non si occupa solo di affrontare le problematiche emergenziali in Patria ma è aperto a tutte le popolazioni del mondo, con specifici ruoli di interoperatività in particolar modo dai paesi membri della NATO, dell’ONU e dell’Unione Europea.
All’interno di un sistema organizzativo sanitario integrato, in coordinazione con altri Paesi che si occupano delle maxi emergenze e al fine di garantire un’ottima preparazione degli operatori per un adeguato intervento operativo nell’assistenza alle popolazioni vittime di disastri, vengono scambiate esperienze con i paesi alleati (NATO) confrontando e valutando i risultati. I mezzi moderni di comunicazione rendono possibile consultazioni e scambi di conoscenze in tempo reale.
Gli infermieri militari contribuiscono con competenza alla gestione degli scenari emergenziali nel caso di disastri naturali, incidenti industriali, pericolo di inquinamenti ambientali, atti terroristici. Essi operano nella prevenzione, protezione, salvataggio, ricerca e cura delle popolazioni civili, e, nelle missioni umanitarie all’estero, nelle costruzione e nel mantenimento della pace, fornendo un adeguato sostegno per ridurre gli effetti sociali e sanitari negativi, e portando il necessario supporto assistenziale attraverso l’applicazione di adeguati protocolli militari.
Parole chiave: Maxiemergenze, sistema di emergenza pubblico, sistema di emergenza militare, bioterrorismo.
Background
Catastrofi e maxiemergenze accadono ogni giorno in qualche parte del mondo con un impatto drammatico sulle sanità pubblica in termini di morti, feriti, danni alle infrastrutture e agli impianti. Che la catastrofe sia un incendio di un’abitazione oppure uno tsunami che devasta un’intera comunità, è la qualità della vita ad essere minacciata. Il World Disaster Report del 2007 evidenzia un aumento del 60% di disastri o incidenti maggiori nel decennio 1997–2006 rispetto al precedente e il numero di decessi è cresciuto da 600.000 unità a più di 1,2 milioni. Il numero di persone interessate da disastri o incidenti maggiori è cresciuto da 230 milioni a 270 milioni con un aumento del 17% (1). “Secondo l’United Nation’s Bureau of Crisis Prevention and Recovery, circa il 75% della popolazione mondiale vive in area che sono state colpite almeno una volta da un terremoto, un ciclone tropicale, un’alluvione o dalla siccità tra il 1980 ed il
Un discorso a parte meritano le missioni umanitarie all’estero per soccorrere le popolazioni civili vittime di guerre politiche e religiose, che determinano un numero crescente di morti e di feriti. Il risultato finale è rappresentato da migrazioni di massa di civili che fuggono dalla fame, dalle malattie e dalle rappresaglie dei “signori della guerra”.
Obiettivi di progetto
Obiettivo generale
Migliorare la pratica clinica infermieristica nell’affrontare le maxi-emergenze.
Obiettivi specifici
1) Promuovere l’acquisizione di conoscenze per la gestione delle maxiemergenze, sia in ambito civile, che militare;
2) Far conoscere il ruolo dei professionisti sanitari nell’utilizzo delle più moderne innovazioni tecnologiche nei teatri operativi;
3) Supportare il processo decisionale clinico-assistenziale attraverso la conoscenza e il confronto di scenari emergenziali diversi.
Metodologia
Lezioni magistrali, lezioni interattive con momenti di discussione in cui è prevista la presentazione di esperienze di emergenza sanitaria sia in ambiti civili che militari.
Risultati attesi
Sarà realizzata 1 edizione da svolgersi in occasione del SANIT presso il Palazzo dei Congressi EUR in Roma, dove verranno formati 200 infermieri.
Rilevanza
Il corso è finalizzato a sensibilizzare/far acquisire/consolidare le conoscenze e le competenze infermieristiche nella gestione delle Maxi emergenze sia in ambito civile che militare.
Bibliografia
1. Atto intesa stato-regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione del DPR 27 marzo 1992.
2. DM 15 maggio 1992 n. 121 “Criteri e requisiti per la classificazione degli interventi in emergenza”.
3. Dipartimento della Protezione Civile: “Pianificazione dell’emergenza intraospedaliera a fronte di una maxiemergenza” – 1998.
4. Dipartimento Protezione Civile: “Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari in caso di catastrofi” – 2001.
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