Violenza sugli infermieri al lavoro. Lo studio CEASE-IT analizza le cause del fenomeno

Violenza sugli infermieri al lavoro. Lo studio CEASE-IT analizza le cause del fenomeno

26/10/2021

Lo studio multicentrico nazionale sugli episodi di violenza rivolti agli infermieri italiani sul posto di lavoro (Studio CEASE-IT) è stato presentato dalla professoressa Annamaria Bagnasco dell’Università degli Studi di Genova, nell’ambito della Conferenza internazionale dell’American Academy of Nursing (AAN).
L’Accademia, istituita nel 1973 (e che oggi conta 2500 Fellow) riconosce il titolo di FAAN (Fellow AAN) agli infermieri che hanno influenzato in modo significativo l’evoluzione storica della Professione.
La prima Fellow italiana di questo prestigioso Ente è stata la professoressa Loredana Sasso (sempre dell’ateneo della Lanterna), che, nel 2016, venne riconosciuta per il contributo alla fondazione delle Scuole di dottorato in Italia. Dopo di lei, altri quattro italiani sono stati nominati.
Lo studio appena presentato ha ottenuto riscontri molto positivi e un confronto di altissimo livello con esperti del settore, molto utile per ampliare le prospettive di utilizzo dei dati raccolti, anche per progettare interventi mirati alla prevenzione.
Tra i colleghi intervenuti, Patricia M.Speck, dell’University of Alabama, coordinatrice del programma avanzato in Infermieristica forense, che ha suggerito alcune risorse specifiche sviluppate nell’ambito del U.S. Department Of Health and Human Services, evidenziando come la problematica abbia una connotazione globale.
I dati di questo studio nazionale, che ha coinvolto otto Università italiane, rendono possibile la descrizione delle caratteristiche degli episodi di violenza vissuti dagli infermieri sul posto di lavoro, negli ospedali italiani e sul territorio. 
Nelle successive pubblicazioni, verranno presentati anche i risultati relativi all’elaborazione dei dati raccolti, grazie ai quali si possono determinare alcune variabili predittive sugli episodi di violenza (l’eccessivo carico di lavoro, la qualità dell’ambiente lavorativo e gli inappropriati livelli di staffing, per esempio). 
Questi esiti saranno sicuramente utili nel supporto ai dirigenti e ai coordinatori infermieristici delle loro decisioni sull’organizzazione del lavoro.