Sul Journal of Nursing Management uno studio sui carichi di lavoro degli infermieri
Sul Journal of Nursing Management, a ottobre, è stato pubblicato l’articolo, frutto di un progetto finanziato dal CECRI, dal titolo: “Cosa determina i carichi di lavoro fisici, mentali ed emotivi sugli infermieri? Uno studio trasversale” di: Dhurata Ivziku, Maddalena de Maria, Federica Maria Pia Ferramosca, Andrea Greco, Daniela Tartaglini e Raffaella Gualandi. Visto che il carico di lavoro influenza il benessere dei dipendenti e la qualità dell'assistenza erogata, lo scopo degli autori è stato quello di identificare i determinanti dei carichi di lavoro infermieristici da un punto di vista fisico, mentale e emotivo, visto che gli studi sui predittori specifici (per ciascuna delle tre dimensioni) sono tuttora scarsi.
Per farlo, si è utilizzato un disegno prospettico trasversale basato sulla teoria Job Demand-Resources, e chiedendo agli infermieri di descrivere il carico di lavoro percepito alla fine di ogni turno, per tre settimane consecutive. I dati sono stati raccolti da due ospedali accademici, in sette reparti medico-chirurgici, a fronte di 259 risposte e testato su due modelli di “regressione multivariata”.
Il carico di lavoro fisico è stato previsto da tutte le variabili testate, mentre quello di lavoro mentale era determinato dalla complessità o dall'isolamento del paziente, dall'adeguatezza del personale infermieristico e dal mix di abilità e dalle attività non programmate.
Il carico di lavoro emotivo, infine, è stato previsto da tutte le variabili, tranne l'adeguatezza del personale e l'istruzione delle altre persone.
I risultati hanno evidenziato che gli aspetti del paziente, dell'infermiere e del flusso di lavoro hanno influenzato il carico di lavoro del turno del professionista sanitario in modo diverso, per ciascuna dimensione specifica. Ma da questo progetto è venuto fuori che la misurazione e la definizione dei predittori del carico di lavoro sono essenziali per riconoscere i determinanti di dimensioni specifiche dello stesso: in questo modo, infatti, si facilita l'identificazione degli interventi più appropriati per migliorare il benessere degli infermieri nelle strutture sanitarie.
Info - DOI: 10.1111/jonm.13862