Logo

Il Self-care nei pazienti con scompenso cardiaco riduce le ri-ospedalizzazioni

Il Self-care nei pazienti con scompenso cardiaco riduce le ri-ospedalizzazioni

2.11.7 - SELF CARE

PREMESSA E SCOPI Lo Scompenso Cardiaco è una patologia cronica con un rilevante impatto sociale ed economico. In Italia l’1,1% della popolazione è affetta da SC ma questa percentuale è destinata ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione. Diversi studi internazionali hanno dimostrato che se i pazienti con SC effettuano un efficace self-care, si riducono i loro accessi in pronto soccorso come pure il numero di ricoveri impropri. Questo fenomeno è ancora poco esplorato in Italia. Lo scopo di questo studio è stato di indagare la relazione tra abilità di self-care nel paziente con SC, deterioramento cognitivo, comorbilità e frequenza dei ricoveri ospedalieri nell’ultimo anno. MATERIALI E METODI: E’ stato utilizzato un disegno descrittivo retrospettivo per studiare 659 pazienti seguiti in 16 ambulatori di Cardiologia distribuiti in varie regioni italiane. Sono stati esclusi dallo studio i pazienti che negli ultimi tre mesi avevano avuto una Sindrome Coronarica Acuta. Ai pazienti veniva chiesto di riferire la frequenza dei ricoveri ospedalieri dell’ultimo anno e poi venivano studiati con i seguenti strumenti: Self-Care of Heart Failure Index (SCHFI) (che misura tre dimensioni del self-care: self-care maintenance, self-care management e self-care confidence), Mini Mental State Examination, Charlson Comorbidity Index, Barthel Index. Inoltre venivano raccolti anche dati socio demografici, la classe NYHA, e la durata della malattia. RISULTATI: I pazienti avevano un’età media di 72,63 anni (SD 11,70) ed erano equamente distribuiti nelle quattro classi NYHA. I punteggi del SCHFI andavano da 55 a 63 su 100 nelle tre scale (il punteggio ideale è > 70). Applicando un modello di regressione statistica con le variabili studiate solo la self-care maintenance e la comorbilità erano predittori della frequenza dei ricoveri ospedalieri. Inoltre, confrontando i pazienti che avevano avuto almeno un ricovero nell’ultimo anno con quelli che non non erano mai stati ricoverati, questi ultimi avevano livelli significativamente più alti alle tre scale del self-care rispetto ai primi (p<0.02). CONCLUSIONI: I risultati di questo studio confermano come sia importante educare il paziente con SC ad un efficace self-care che si dimostra, insieme alla comorbilità essere un predittore dei ricoveri ospedalieri.

Links

Contact us

La Segreteria del Centro di Eccellenza is at your service for questions and insights

loading spinner