1.18.1

Valutazione del Core competence infermieristico

A model for the evaluation of Nursing Core Competence and for the design of the a professional qualification exam

Responsabile del Polo

ABSTRACT

The national and international debate about the concept of competence plays an important role in to- day's in all professions, and in our case the nursing profession, which is currently reflecting deeply on the professionalism of modern nursing. The Tuning Educational Structures in Europe project offers a guide to the realization of the Bologna Process (1999). The project started in 2000 and aimed to design, develop, activate and evaluate courses of study according to the cycle reform. The Tuning have been created for the development of platforms useful to the various States to improve the training offer in terms of competen- cies and learning outcomes.

In Italian nursing education, there is a lack of a univocal definition of the nursing core competences and, consequently, a lack of definition of learning outcomes. This problem not makes clear the education level of new graduates at the qualification exam. The aim of the study is to develop an experimental model for defining the Nursing Core Competence with the related learning outcomes, also developing guidelines for the qualification examination for nursing directors and lectures that consider the European Community Directives.

BACKGROUND

Ormai da qualche anno il concetto di competenza riveste un ruolo da protagonista nel dibattito che si è aperto in ambito nazionale ed internazionale[1], in tutte le professioni, compresa quella infermieristica, impegnata in una profonda riflessione sulla professionalità dell’infermiere moderno, sulle competenze che egli deve possedere e sulle modalità che permettono di valutarne l’effettiva acquisizione[2]. In questo panorama, il mondo accademico è chiamato in causa a pieno titolo nell’avviare quel processo di trasformazione e ampliamento delle proprie proposte formative, che devono divenire un “[…]intreccio funzionale fra gli obiettivi formativi del corso, le attese del territorio, le competenze agite dallo studente, le esperienze didattiche da promuovere e le proposte didattiche del corpo docente[3]. Più specificatamente, il Processo di Bologna prevede l’adozione di un sistema di titoli accademici fondato su tre cicli formativi, fa- cilmente comprensibili e comparabili all’interno della Comunità Europea attraverso la cooperazione di tutti i paesi nella valutazione della qualità, trasparenza e leggibilità dei percorsi formativi erogati[3,4,5]. La necessità di implementare la dimensione europea della formazione ha sollecitato gli Stati della Comuni- tà alla decisiva realizzazione di quello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore per concretizzare il proces- so di armonizzazione e sintonizzazione delle finalità formative intrapreso nel 1999 con il Processo di Bolo- gna[4,5,6]. Una guida concreta alla realizzazione delle politiche di indirizzo del Processo è offerta dal Progetto Tuning Educational Structures in Europe, finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma ‘Apprendimento permanente’, avviato nel 2000 e che consiste in una metodologia volta a progettare, svi- luppare, attivare e valutare i corsi di studio secondo la nuova riforma dei cicli[7,8]. Il Tuning appartiene ad uno dei quei bracci operativi fondamentali che si sono creati per lo sviluppo di piattaforme utili ai vari Stati e organi accademici per migliorare l’offerta formativa in termini di competenze (competencies) e risultati di apprendimento (Learning Outcomes). Per la definizione delle competenze generali e specifiche, nel 2000 si costituirono vari gruppi di alcune discipline pilota. Uno dei gruppi più attivi è stato quello infermieristico che ha contribuito a identificare 47 competenze infermieristiche generalizzabili a tutti i percorsi formativi universitari degli Stati che si riconoscono nel Processo di Bologna[9]. Nel 2005 è stato elaborato un primo documento volto ad indentificare il core competence di diverse disci- pline[10], testo ampliato nel 2010 con il ‘Tuning Eductional Structures in Europe 2010’ e che ha portato nel 2012 alla pubblicazione sul sito del Tuning dei profili di competenza di 13 discipline accademiche tra cui il nursing[11]. Tali documenti hanno sollecitato molti paesi a ripensare e riformare il percorso infermieristico universitario: nel Regno Unito, ad esempio, la stessa riforma degli studi si è conclusa con l’accoglimento completo e articolato delle competenze Tuning nei piani di studio infermieristici[12,13]. Lo strumento Tuning Nursing Educational è un questionario di self-report indirizzato ai formatori e docenti del settore infermie- ristico. È costituito da 47 item che rappresentano le competenze specifiche individuate dal gruppo di pro- getto Tuning, suddivise in 4 domini[11]. Per la definizione dei risultati di apprendimento, nel 2016 la Commissione Europea ha dato avvio alla se- conda fase del Progetto Tuning chiamato Monitoring and Comparing the Achivement of learning Outcomes in Higher Education in Europe (CALOHEE) che ha l’obiettivo di sviluppare un framework per la definizione dei risultati di apprendimento degli studenti a livello di Bachelor e Master in modo che soddisfi le esigenze della Comunità Europea[14]. La declinazione delle competenze in risultati di apprendimento e il loro utilizzo è fondamentale perché non solo offrono alle istituzioni informazioni utili per verificare se i loro studenti stanno raggiungendo standard condivisi al livello internazionale e possono essere considerati sufficientemente pronti a ricoprire un ruolo nella società ma forniscono anche agli studenti stessi indicazioni chiare sugli obiettivi dei programmi, le competenze che dovranno acquisire, stimolando proattività nel processo di apprendimento[14]. Al livello europeo già esistono da tempo due riferimenti autorevoli in merito: Qualification Framework (QF) dell’European Higher Education Area (EHEA)[15] e l’European Qualification Framework for Lifelong Learning (EQF for LLL)[16]. Il QF – EHEA fu definito nel 1999, mentre lo sviluppo dell’EQF venne avviato soltanto nel 2005. I due quadri presentano nette somiglianze e sovrapposizioni: entrambi sono infatti meta-quadri e sono volti a migliorare la trasparenza relativa alle qualifiche in Europa. Nonostante queste ovvie somiglian- ze, si possono scorgere anche alcune differenze per quanto concerne gli obiettivi e i descrittori. Il QF-EHEA mira infatti ad armonizzare i sistemi utilizzando i Descrittori. Essi definiscono 5 livelli per i tre cicli previsti dal Processo di Bologna. Si propone come uno strumento che descrive in termini di conoscenze e competenze attese i titoli rilasciati dalle istituzioni d’istruzione superiore (una scheda descrittiva dei titoli)[15]. L’EQF non è uno strumento per l’armonizzazione delle qualifiche o di parti di sistemi di qualificazione, ma intende collegarli tra loro, cioè fungere da “dispositivo di traduzione” utile a rendere più chiara la correla- zione fra le qualifiche e i diversi sistemi. I risultati di apprendimento sono definiti in termini di Conoscen- ze, Abilità e Competenze. Il risultato complessivo è un indice, compreso tra 1 ed 8, che si propone di identi- ficare in modo veloce ed univoco il livello di approfondimento raggiunto in un certo ambito[16]. Il Tuning CALOHEE intende creare una fusione tra i due sistemi; in particolare, il modello si muove tra l’ap- plication of knowledge del QF dell’EHEA e i descrittori skills dell’EQF per poter definire, a partire dalle com- petenze specifiche, i risultati di apprendimento disciplinari con più chiarezza e trasparenza[14]. Molti dei problemi individuati in Italia nella formazione infermieristica sono legati alla mancanza di una definizione univoca delle competenze core dell’infermiere e, di conseguenza, ad una mancata definizione di risultati apprendimento, non rendendo chiaro quale sia l’effettivo bagaglio formativo dei neo-laurea- ti al momento dell’esame di abilitazione. Nonostante gli sforzi di uniformare contenuti, modalità e tem- pi dell’esame[17,18], tutt’oggi esso risente di programmi e metodologie didattiche diverse utilizzati nei vari atenei italiani e dall’ambiente sanitario in cui la pratica professionale viene formata e valutata[19,20,21,22,23]. Individuare le competenze core dell’infermiere al livello nazionale e definire i relativi risultati di apprendi- mento permetterebbe non solo un‘dialogo’ più fluido con l’Europa su standard condivisi di formazione ma consentirebbe (a ritroso) di modificare anche la progettazione formativa che sposta il focus dall ‘obiettivo formativo’ al ‘risultato di apprendimento’, nel rispetto di quella‘centratura dello studente’ a cui il Processo di Bologna e lo stesso progetto Tuning mirano[4,13].

OBIETTIVI DI PROGETTO

Scopo del progetto del gruppo di studio è quello di sviluppare ed applicare un modello sperimentale per la definizione del Core Competence infermieristico, volto alla sintonizzazione dei percorsi certificativi e dei titoli rilasciati dalle diverse Università Italiane. Un ulteriore obiettivo del progetto è quello di fornire un modello per la valutazione del Core Competence infermieristico nell’esame di abilitazione professionale e delle linee guida per l’esame di abilitazione ad uso dei Docenti di Infermieristica e Direttori didattici che tengano conto delle Direttive emanate dalla Comunità Europea[4,11,14].

 

Obiettivi specifici:

  1. Identificazione di un modello teorico delle competenze.
  2. Identificazione di un quadro di riferimento delle competenze core o professionali, condiviso e norma- tivamente riconosciuto nell’ambito della Comunità Europea.
  3. Identificazione e validazione di uno strumento utile ai docenti dei corsi di laurea in infermieristica presenti nelle diverse università italiane per la sintonizzazione e armonizzazione della formazione ac- cademica italiana con le indicazioni e i suggerimenti provenienti dalla Comunità Europea.
  4. Analisi e sviluppo di un modello valutativo delle competenze core (schede di valutazione) in possesso dei neo laureati in infermieristica da utilizzare al momento dell’esame di abilitazione finale per fornire uno strumento univoco, flessibile e riconoscibile da tutti gli attori coinvolti.
  5. Formazione dei Commissari IPASVI all’uso delle schede di valutazione per l’esame di abilitazione finale nel Corso di Laurea in Infermieristica.
  6. Partecipazione attiva da parte del Team Project italiano al progetto europeo Tuning CALOHEE con incontri periodici con i coordinatori europei di progetto.
  7. Sviluppare una prima linea guida pratica ad uso dei Direttori didattici e dei Docenti di Infermieristica del territorio romano perché si giunga ad assicurare qualità e accuratezza nella progettazione e realiz- zazione della prova pratica in accordo con la normativa vigente (MIUR, 2012) e con le linee di indirizzo della Federazione IPASVI.
  8. A partire dalle competenze infermieristiche e dagli obiettivi formativi riportati nelle schede RAD per il Corso di Laurea in Infermieristica delle Università italiane, declinare i relativi risultati di apprendimento secondo il framework europeo proposto dal Tuning CALOHEE.

METODOLOGIA

Disegno del progetto

La ricerca iniziata nel 2010, articolata in un programma di ricerca di 10 anni, prevede 5 fasi. Una prima fase volta a sviluppare la versione italiana del questionario sulle competenze core del progetto Tuning del Con- siglio d’Europeo, testandone la validità linguistica e culturale. Una seconda fase è stata quella volta ad ana- lizzare e descrivere, alla luce delle indicazioni del progetto Tuning, le sincronie e le divergenze concettuali sulle competenze core e la definizione dei risultati di apprendimento del settore disciplinare in Infermieri- stica italiani (MED/45) anche in riferimento ai nuovi ordinamenti e piani di studio formulati.

Fase 1

  1. Revisione della letteratura nazionale ed internazionale legata agli studi sul Core Competenze e Core curriculum dello specifico infermieristico, ricercando uno strumento valido e validato in ambito acca- demico e normativo europeo per la professione infermieristica.
  2. Analisi e scelta del modello di Competenza Infermieristica e relativi strumenti.
  3. Analisi e revisione testuale dei piani di studio degli dei corsi di laurea in infermieristica italiani (norma 270/04), confrontando la loro sintonizzazione con gli indirizzi e il quadro delle competenze core della Comunità Europea.
  4. Report del lavoro svolto.

Fase 2

  1. Validazione linguistico culturale del questionario sulle competenze specifiche infermieristiche svilup- pate nell’ambito del Progetto Tuning della Comunità Europea.
  2. Studio qualitativo attraverso il consenso tra pari (esperti in ambito formativo Infermieristico, rappre- sentanti dei 4 poli universitari della Regione Lazio).
  3. Studio quantitativo attraverso la somministrazione del questionario validato linguisticamente alla po- polazione di docenti del CL in infermieristica della Regione Lazio.
  4. Report del lavoro svolto con una prima pubblicazione in ambito nazionale (L’Infermiere).

Fase 3

  1. Studio descrittivo volto all’analisi delle sincronie e delle divergenze concettuali sulle competenze core, attraverso un’indagine su un campione rappresentativo dei docenti universitari del settore disciplinare in Infermieristica italiani (MED/45), nelle 4 Università presenti nella Regione Lazio.
  2. Revisione e analisi testuale e descrittiva dei nuovi ordinamenti e piani di studio (270/04 secondo in- dirizzo comunitario), andando ad individuare i punti di convergenza e di difformità con le indicazioni europee.
  3. Sviluppo di un report dei risultati con elaborazione di una pubblicazione internazionale del lavoro svolto (Nursing Education Today)

Fase 4

  1. Indagine descrittiva sulle diverse modalità di esame di abilitazione professionale attualmente in utiliz- zo presso i CdL triennali in Infermieristica delle Università laziali, attraverso lo sviluppo di una scheda  di lettura e raccolta dati da somministrare ai rappresentanti professionali dell’OPI di Roma ai diversi esami di abilitazione.
  2. Elaborazione di una pubblicazione nazionale del lavoro svolto (Annali d’Igiene)
  3. Sviluppo del modello e delle linee d’indirizzo per la valutazione delle competenze specifiche/core in- fermieristiche per l’esame di abilitazione finale.
  4. Sviluppo di un report dei risultati con elaborazione di pubblicazione nazionale (manuale per la valuta- zione del Core competence infermieristico nell’esame di abilitazione professionale).

Fase 5

  1. Elaborazione di una nuova scheda di raccolta dati per “rintracciare” le competenze Tuning valutate durante l’esame di abilitazione professionale.
  2. Sperimentazione della scheda nelle sessioni di tesi dell’Anno Accademico 2014/2015-2015/2016- 2016/2017.
  3. Formazione di un gruppo di esperti (Direttori didattici e Rappresentati OPI) per la prova finale dell’esa- me di abilitazione per la laurea in infermieristica.
  4. Partecipazione attiva al Progetto europeo Tuning CALOHEE.

Fase 6

  1. Sviluppare una prima linea guida pratica ad uso dei Direttori didattici e Docenti di Infermieristica del territorio romano per la qualità e accuratezza nella progettazione e realizzazione della prova pratica.
  2. Declinazione delle competenze infermieristiche in risultati di apprendimento secondo il framework europeo proposto dal Tuning CALOHEE.
  3. Riproporre la Fase 3a (Studio descrittivo volto all’analisi delle sincronie e delle divergenze concettuali sulle competenze core, attraverso un’indagine su un campione rappresentativo dei docenti universita- ri di Infermieristica italiani nelle 4 Università della Regione Lazio) su scala nazionale.
  4. Presentazione poster con dati relativi alla sperimentazione della nuova scheda di raccolta dati per “rintracciare” le competenze Tuning valutate durante l’esame di abilitazione professionale al 11th Inter- national Conference FINE – Nursing and nursing education: From vision to action in a world in motion, Malta 21-23 Febbraio 2018.

Analisi dei dati

I dati verranno utilizzati con software statistico SPSS per l’analisi dei dati quantitativi e Atlas Ti per quelli qualitativi.

RISULTATI ATTESI

La ricerca in oggetto si propone di fotografare le diverse realtà accademiche e i loro progetti formativi e quali siano i risultati finali a cui tendono, per immettere nel mondo del lavoro infermieri con un titolo spendibile e comparabile alle necessità del mercato ed in linea con le raccomandazioni internazionali ed Europee fondamentali per la libera circolazione dei professionisti nella comunità europea. Uno sviluppo futuro della ricerca potrebbe, inoltre concentrarsi sulla realizzazione di un Dizionario delle competenze, contenenti skills e abilità specifiche, da gestire all’interno di una piattaforma elettronica, che divenga un luogo interattivo, espandibile e dinamico, dove tutti i professionisti infermieri possono colle- garsi per riconoscersi e sviluppare il proprio “Portfolio di competenze professionali”.

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