Cure palliative e lesioni da pressione, studio CECRI pubblicato sull’IJNS
Uno studio finanziato dal Centro di Eccellenza di OPI Roma, sui temi dell’hospice, delle cure palliative e delle lesioni da pressione, è stato pubblicato di recente sull’International Journal of Nursing Studies (IJNS).
Con il titolo: “Prevalenza, incidenza e fattori associati delle lesioni da pressione in hospice: uno studio prospettico longitudinale multicentrico”, gli autori (Marco Artico, Michela Piredda, Daniela D'Angelo, Maura Lusignani, Diana Giannarelli, Anna Marchetti, Cosimo De Chirico, Chiara Mastroianni e Maria Grazia De Marinis) hanno sottolineato il fatto che i pazienti in cure palliative sono la coorte di popolazione che, più di frequente, sviluppa pressione da lesioni, con la compromissione grave della loro qualità di vita. Tuttavia, dati provenienti da studi prospettici sulla prevalenza e l'incidenza delle lesioni da pressione negli hospice è scarsa.
Questo studio osservazionale prospettico longitudinale multicentrico, dunque, vuole descrivere la prevalenza puntuale e l'incidenza cumulativa delle lesioni da pressione nei pazienti ricoverati negli hospice residenziali, e di analizzarne i fattori predittivi nel tempo. Per farlo, sono stati arruolati oltre 900 pazienti adulti, in 13 hospice residenziali italiani, con un campione minimo di 280 per ogni macroregione (Nord, Centro, Sud/Isole). Questo, attraverso le valutazioni includenti lo stato delle prestazioni di Karnofsky, Braden, Edmonton Symptom Assessment System Scale, riviste e stadiazione delle lesioni da pressione secondo il National Pressure Ulcer Advisory. Il panel è stato condotto almeno ogni quattro giorni, dal ricovero alla morte/dimissione dei pazienti.
In conclusione, si è potuto affermare che l'elevata incidenza e prevalenza delle lesioni da pressione confermano l'importanza degli infermieri specializzati in cure palliative, concentrati sulle strategie di prevenzione e gestione.
Eppure, nonostante la fornitura continua di interventi adeguati, la maggior parte delle nuove lesioni da pressione sono state rilevate durante gli ultimi dieci giorni di vita di un paziente e valutate come "inevitabili".