Su JAN, uno studio italiano analizza i benefici effetti della telemedicina sulla diade sopravvissuto all'ictus/caregiver, nella riabilitazione domiciliare
La revisione sistematica "Impatto della telemedicina sulla diade sopravvissuto all'ictus/caregiver nella riabilitazione domiciliare", a cura dei ricercatori: Davide Bartoli, Antonello Petrizzo, Ercole Vellone, Rosaria Alvaro e Gianluca Pucciarelli è stata pubblicata su JAN.
Lo scopo dello studio è stato di esaminare quelli che coinvolgono l'impatto della teleriabilitazione (TLR), della teleformazione e del telesupporto sulla diade sopravvissuto all'ictus/caregiver, in relazione alla dimensione psicologica, fisica, sociale e sanitaria dell'individuo.
Fino a settembre 2023, sono state consultate le banche dati elettroniche: PsycInfo, CINAHL, Eric, Ovid, PubMed, Scopus, Cochrane Central e Web of Science, ed è stato condotto e riportato seguendo le liste di controllo per le revisioni della checklist PRISMA 2020. La valutazione critica della qualità degli studi inclusi nella Revisione è stata effettuata con il Joanna Briggs Institute.
Sono stati identificati 2290 record, 501 articoli selezionati per titolo e abstract e solo 21 soddisfacenti i criteri di inclusione (4 studi quasi sperimentali; 7 RCT; uno di coorte e nove qualitativi), per un totale di partecipanti - tra caregiver e sopravvissuti all’ictus - di 1697 (858 sopravvissuti all’ictus e 839 caregiver reclutati dal 2002 al 2022).
Per 884 partecipanti che hanno svolto attività TLR nei gruppi sperimentali, sono stati individuati 11 domini di impatto: cognitivo/ funzionale, psicologico, carico del caregiver, sociale, salute generale e autoefficacia, funzione familiare, qualità della vita, utilizzo dell’assistenza sanitaria, preparazione, qualità dell’assistenza e rapporto con la tecnologia.
I risultati supportano, per i sopravvissuti all’ictus, l’applicazione della telemedicina nella fase di dimissione dagli ospedali e dai Centri di riabilitazione e gli operatori sanitari. La TLR può essere considerata sostitutiva della riabilitazione tradizionale solo se supportata da un programma di tele-apprendimento per il caregiver e da un supporto tecnico, informatico e sanitario continuo, utili a soddisfare i bisogni della diade.
Al ritorno a casa della diade coinvolta nell'ictus, bisogna progettare un programma completo di telemedicina: solo così si potrà migliorare la qualità della vita, lo stato funzionale, psicologico, sociale, familiare e, finanche, l'autoefficacia dei soggetti.