Pubblicato su PubMed lo studio, esito di un progetto CECRI, sulla misurazione del self-care nelle diadi paziente/caregiver informale
È stato pubblicato sulla piattaforma PubMed il 22 marzo 2022, lo studio, esito di un progetto CECRI sulla “Misurazione del self-care nelle diadi paziente e caregiver informale”, dal titolo: “Patient self-care and caregiver contribution to patient self-care of chronic conditions: what is dyadic and what it is not” (“Auto-cura del paziente e contributo del caregiver all'auto-cura del paziente in condizioni croniche: cosa è diadico e cosa non lo è”) di Maddalena De Maria, Davide Ausili, Silvia Lorini, Ercole Vellone, Barbara Riegel e Maria Matarese.
Il tema è importante perché sapere quali comportamenti di cura siano diadici, in condizioni croniche, è importante per adattare gli interventi atti a migliorare la cura di sé.
Il mantenimento e la gestione dell'auto-cura trarrebbero beneficio dagli interventi diadici, mentre il monitoraggio dell'auto-cura no.
L'auto-cura delle condizioni croniche coinvolge sia i pazienti che i loro caregiver informali, ergo potrebbe essere considerato un fenomeno diadico. Tuttavia, non sono disponibili prove empiriche a sostegno. Questo studio mira a esplorare l'esistenza di un costrutto diadico nel mantenimento, monitoraggio e gestione dell'auto-cura nei pazienti affetti da condizioni croniche e nei loro caregiver informali.
Per farlo, attraverso un disegno trasversale, si è utilizzato l'inventario dell'auto-cura delle malattie croniche e il contributo del caregiver all'inventario dell'auto-cura delle malattie croniche. L’esplorazione delle equazioni strutturali è stata eseguita per verificare l'esistenza di costrutti latenti diadici in ciascuna scala nei pazienti e nei caregiver informali.
Studiando un campione di convenienza di 493 pazienti e caregiver informali (con un'età media, rispettivamente, di 76,47 e 52,76 anni), il risultato è stato che nelle scale di mantenimento del self-care, sono stati identificati 2 fattori correlati (r = 0,34, P <.001), indicanti la presenza di un costrutto diadico del secondo ordine. Inoltre, nelle scale di monitoraggio del self-care sono stati identificati 2 fattori non correlati (r = 0,11, P = .064), indicando l'assenza di un costrutto diadico.
Infine, nelle scale di gestione dell'auto-cura, è stato trovato un modello a 3 fattori composto da elementi sia del paziente che del caregiver, indicando un costrutto diadico di primo ordine.
I risultati di questo studio possono illuminare futuri sviluppi teorici e scientifici nella cura diadica delle malattie croniche, tenendo in buon conto, però, quanto emerso: cioè, che il mantenimento e la gestione dell'auto-cura trarrebbero beneficio dagli interventi diadici, mentre il monitoraggio dell'auto-cura no.