Diade di genere e qualità della relazione: quanto influenzano la cura di sé in caso di scompenso cardiaco?
L’articolo “La diade di genere e la qualità della relazione influenzano la cura di sé nell'insufficienza cardiaca” a cura di: Michael A. Stawnychy, Ercole Vellone, Valentina Zeffiro, Anne M. Teitelman, Maddalena De Maria e Barbara Riegel è stato pubblicato su Clinical Nursing Research.
Senza dubbio, i caregiver promuovono la cura di sé in caso di scompenso cardiaco, ma poco si sa su come la qualità della relazione e il genere (maschile/femminile) della diade influenzino la cura di sé.
Lo scopo di questo studio, dunque, è stato di valutare il contributo del genere della diade e della qualità delle relazioni sulla cura di sé nello scompenso cardiaco.
Si è trattato di un'analisi secondaria di un intervento di autocura per l'insufficienza cardiaca. Il genere di diade è stato classificato in base al sesso del paziente/caregiver, quale: maschio-maschio (M+M), femmina/femmina (F+ F), femmina/maschio (Fp+Mc) e maschio/femmina (Mp+Fc).
Il Self-Care of Heart Failure Index v.6.2 ha misurato la cura di sé; la Mutuality Scale ha valutato la qualità della relazione; la regressione lineare univariata ha identificato i determinanti del mantenimento della cura di sé e dell'autoefficacia del paziente.
Il campione (n=503) è stato del 48% Mp+Fc; 27% F+F; 15% Fp+Mc e 10% M+M.
Una migliore mutualità del caregiver, nelle diadi M+M, era associata a un minore mantenimento della cura di sé (b= −7,45, IC 95% [−13,80, −1,11]) e dell’autoefficacia (b = −18,07, IC 95% [−29,11, −7,04]); mentre, una migliore mutualità dei pazienti era associata a una maggiore autoefficacia per le diadi M+M (b=12,63, IC al 95%).
La mutualità e la diade di genere, dunque, appaiono importanti per la cura di sé, così come, negli interventi comportamentali, è sempre giusto considerare il ruolo del genere della diade.
DOI: 10.1177/10547738221119338