La I Conferenza Internazionale di Management e Leadership nei contesti di cura. I risultati presentati a Roma

La I Conferenza Internazionale di Management e Leadership nei contesti di cura. I risultati presentati a Roma

15/04/2024

L’11 aprile 2024, nel corso della prima Conferenza Internazionale di Management e Leadership nei contesti di cura, al CNR di Romaè stato evidenziato l’impatto del middle manager, quale figura fondamentale nelle organizzazioni sanitarie. Inoltre, in occasione dell’evento (dal titolo “La salute organizzativa degli infermieri e gli esiti sensibili alle cure infermieristiche: il ruolo del middle management”), fortemente voluto dall’OPI di Roma, con il Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica-CECRI (patrocinato dal Ministero della Salute, Regione Lazio e FNOPI), sono stati presentati, per la prima volta, i dati dello studio nazionale, finanziato e sostenuto dal CECRI, la cui “paternità” scientifica è del gruppo di ricerca della Direzione Infermieristica del Policlinico Tor Vergata di Roma. Scopo della Conferenza è stato quello di mostrare alla comunità scientifica l’influenza diretta della leadership del coordinatore infermieristico sul benessere organizzativo degli infermieri (in termini di stress, burnout, soddisfazione, engagement, commitment) e quanto tutto questo possa influenzare la qualità degli esiti sensibili alle cure infermieristiche (cadute, mortalità, infezioni, lesioni di pressione, errori).

Risultati che sono stati uno spunto di riflessione sul ruolo-chiave del coordinatore infermieristico nelle organizzazioni sanitarie, identificandolo come il professionista su cui orientare possibili interventi in grado di migliorare la qualità dei servizi offerti dal SSN.

Lo studio, descrittivo correlazionale cross sectional, è stato approvato dal Comitato etico del Centro promotore, e il protocollo di studio è stato pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale di settore. La raccolta dei dati è durata due anni. Vi hanno preso parte, su base volontaria, 98 presidi ospedalieri di 25 Aziende ospedaliere e ospedaliere territoriali di tutto il territorio nazionale. Sono state arruolate 158 Unità operative/reparti/servizi, con i rispettivi coordinatori infermieristici; studiati 2.400 infermieri (160 coordinatori) e valutati 21.044 pazienti.
Attraverso una web survey, coordinatori ed infermieri hanno avuto la possibilità di compilare una batteria di scale validate in letteratura, utili a studiare una serie di variabili del contesto organizzativo e degli esiti di salute organizzativa (engagement, commitment, rapporti interpersonali, stile di leadership, burnout, stress, qualità di vita, etc), mentre i pazienti degenti sono stati osservati per un periodo di 30 giorni consecutivi (rilevazione puntuale degli NSO). Questi, i risultati: il campione dei 2400 infermieri risulta avere una età media di 40 anni ed è costituito prevalentemente da donne coniugate. Solo il 2% circa è in possesso di una Laurea Magistrale. Anche i coordinatori sono per lo più donne, con una età media di circa 50 anni e più del 20% di loro dichiara di avere una Laurea magistrale.
Dall’analisi delle variabili indagate, è risultato che, seppur la maggior parte degli infermieri sia soddisfatto del proprio lavoro ed abbia adeguati livelli di engagement, si denunciano elevati carichi di lavoro, di stress e presenza di disturbi di salute. Stessa situazione si riscontra tra i titolari di coordinamento.

In merito al campione dei 21.044 pazienti, invece, è stato registrato che le aree più complesse sono quelle mediche. Più del 60% dei pazienti è risultato essere “totalmente dipendente”; più dell’80% di essi proviene da Pronto Soccorso; che circa il 50% è portatore di catetere vescicale e più del 55% di presidio assorbente. Nelle medesime aree, circa il 7% dei pazienti ha necessitato di contenzione e il 5% ha avuto una caduta intraospedaliera. In media, il 30% dei pazienti ha una lesione da pressione.
Lo staffing è risultato pressoché accettabile nei soli turni di mattina, mentre si sono riscontrate elevate criticità soprattutto nei turni pomeridiani e notturni.

Dalle analisi condotte sullo stile di leadership del coordinatore, il gruppo di infermieri e gli esiti di cura, sono emerse interessati correlazioni, meritevoli di ulteriori approfondimenti. Gli infermieri coordinati da un leader etico ed autentico sono più in salute rispetto agli altri; hanno una migliore qualità di vita; sono più soddisfatti e dichiarano di essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali nella propria Unità operativa.
Negli stessi reparti, i pazienti cadono di meno, si registrano meno infezioni ospedaliere e si sviluppano meno lesioni da pressione.
Relativamente alle analisi condotte sugli NSO, è emerso che, in generale, sono tutti migliori in presenza di una leadership etica ed autentica del coordinatore. Purtroppo, gli elevati carichi di lavoro sono direttamente proporzionali al numero dei decessi, alle contenzioni poste in essere nei reparti, alle infezioni nosocomiali e alle lesioni da pressioni. In linea con quanto riportato dalla letteratura, nei turni di lavoro con uno staff migliore si registrano esiti assistenziali in linea.
Infine, relativamente all’error management e agli errori in generale, è stato dimostrato che, in generale, sono ridotti in presenza di una leadership etica ed autentica del coordinatore e che sono direttamente proporzionali ai livelli di stress e burnout registrato tra gli infermieri.

“La lezione essenziale che credo debba trarsi dai risultati di questa brillante ricerca - ha detto il presidente OPI Roma e direttore del Polo del Management del CECRI, Maurizio Zega - è che bisogna investire di più e meglio sulla risorsa infermieristica, chiave di volta del Servizio Sanitario Nazionale. Oggi, come in futuro, la risposta al bisogno di salute non è la sola eccellenza clinica: occorre una risposta proattiva e territoriale. E per questo, ci sarà sempre più bisogno di infermieri!”.

Alla Conferenza hanno partecipato diversi presidenti di numerose Associazioni e Società scientifiche nazionali e internazionali: Associazione Europea Dirigenti Infermieristici (ENDA), Associazione Austriaca Dirigenti Infermieristici (ANDA) e Società Italiana per la Direzione e il Management delle professioni Infermieristiche (SIDMI).